Riduzione consiglieri, Pastore: “Ora eliminare lo spreco più grande, la mancanza di azione politica”


BARI. Dichiarazione del Consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore.
“In Puglia siamo riusciti a fare quello che il governo non vuole fare, noi abbiamo dato l’esempio avviando un percorso concreto di riduzione dei costi della politica, lontano dalla demagogia e dai proclami, ma occorre che i futuri 50 consiglieri possano vigilare e controllare la macchina amministrativa, che va riorganizzata. In momenti particolari come quello che stiamo vivendo bisogna dare segnali forti e inequivocabili ai cittadini, anche per riconquistare la loro fiducia, non potrebbe reggersi altrimenti un sistema democratico rappresentativo come il nostro.
Dopo di che bisogna distinguere i cosiddetti costi della politica dal costo della democrazia. E' la costituzione che prevede il riconoscimento economico all'azione e all'impegno politico, proprio a garanzia della democrazia, per sfuggire a quello che accadeva nel passato, quando la condizione unica di avere accesso alla politica era il censo, il denaro. Se sei ricco comandi, se sei povero obbedisci. Il binomio potere - denaro è stato infranto secoli fa e sarebbe un paradosso tornare a questo per eliminare i costi della politica. Quello che in questo Paese, in Italia, è costato più di ogni altra cosa non è stata la politica ma la mancata azione politica, grazie a una legge elettorale che ha portato in parlamento persone inadeguate, incompetenti. Ben vengano i tagli per quello di cui si può fare a meno, noi lo abbiamo fatto, anche se manca una riforma generale, valida per tutti e a tutti i livelli, dagli Enti locali allo Stato.
Se è vero che il tempo è oro, questo governo tecnico, che ha già ampiamente dimostrato come è facile far pagare agli ultimi, con azioni dirette e indirette sulle tasche dei cittadini, compia una azione seria e coerente. Razionalizzare la spesa pubblica è un dovere, farla pagare solo alla periferia è una illegittimità, come farla pagare in gran parte ai cittadini - lavoratori, limitando i servizi essenziali, intervenendo su istruzione, sanità, servizi sociali. I costi insopportabili e intollerabili, non ora ma da sempre, non sono quelli della politica. Sono quelli dei privilegi, sono quelli che nascono dall'assenza della politica, dell'insorgenza di professionisti della truffa, sostenuti anche da un sentimento di antipolitica che, troppo spesso, ha portato da una parte alla disaffezione alla cosa pubblica e dall'altra a mercificare il proprio diritto al voto”.

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