Sabato 15 dicembre a Brindisi il Gruppo Archeo presenta il nuovo libro del professor Donato Coppola

BRINDISI. Proseguono gli eventi di grande cultura nella città di Brindisi: sabato 15 dicembre, a partire dalle ore 17 presso la sala conferenze del Palazzo Granafei Nervegna, il professor Donato Coppola, cattedratico presso l'Università di Roma Tor Vergata e l'Università di Bari, presenterà in anteprima internazionale la sua pubblicazione dal titolo "Il riparo di Agnano nel paleolitico superiore, la sepoltura di Ostuni 1 ed i suoi simboli".
Per quel che riguarda la presentazione, sarà preceduta dal saluto del Sindaco di Brindisi Mimmo Consales e dall'intervento del direttore del Gruppo Archeo Brindisi Danny Vitale che illustrerà l'importanza degli insediamenti preistorici brindisini.
Nel volume si parla, in modo particolare della grande scoperta fatta ad Ostuni nel 1991, nella grotta di Agnano, ubicata a circa due chilometri dal paese, dove emerse lo scheletro di Delia, donna del Paleolitico (24.410 anni fa) morta a pochi giorni dal parto e con in grembo il feto. Il professor Donato Coppola ha condotto dal 1991 ricerche sistematiche che hanno evidenziato come la caverna sia stata sede, per circa 25.000 anni, di riti e culti dedicati ad un'immagine femminile.
Oltre ai due seppellimenti (Ostuni 1 e 2), datati rispettivamente al 24.410 320 e al 23.450±170 BP, all'esterno del riparo sono state identificate due aree di pietre subcircolari artificialmente disposte, interpretabili come impianti cultuali, nelle quali erano contenuti dei ciottoli incisi indicativamente inquadrabili tra l'epigravettiano e l'epiromanelliano.
All'interno della cavità, poi, era evidente una frequentazione cultuale neolitica con un focolare, cereali ed immagini schematizzate (la Grande Madre dei popoli agricoltori) presenti su due colli di vasi e databili agli inizi-prima metà del V millennio in cronologia non calibrata. 
Infine vennero trovate anche visitazioni funerarie nell'età del Bronzo, impianti cultuali d'età classica, con attestazioni di un grande santuario iapigio-messapico dedicato al culto di Demetra, e la riconversione in età cristiana, con un affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine Maria.

Daniele Martini

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