STATTE (TA). Ancora un episodio di sciacallaggio sventato a Statte, in provincia di Taranto, flagellata nei giorni scorsi dalla tromba d'aria che ha causato danni alle strutture abitative e industriali. Ieri sera una delle pattuglie di carabinieri della Compagnia di Massafra, impegnate nelle vie cittadine a reprimere possibili episodi di questo genere, ha arrestato A.P., 38 anni, di Taranto, noto alle forze dell'ordine, e P.C., 21enne, incensurato. La coppia si era introdotta all'interno di un capannone, alla periferia del paese, devastato dalla tempesta, e stava rubando materiale ferroso.
I militari hanno notato in lontananza dei bagliori luminosi, sospettando inizialmente che si potesse trattare di qualche corto circuito, considerati peraltro i numerosi danneggiamenti subiti dalla linea elettrica. Quindi si sono avvicinati a quella fonte luminosa intermittente spegnendo i fari dell'autoradio. Il fabbricato presentava i chiari segni del passaggio della tromba d'aria. A quel punto i carabinieri hanno rilevato la presenza di due persone che, armate di un flessibile alimentato da un gruppo elettrogeno caricato su un motocarro Ape, stavano tagliando la ringhiera di recinzione in tanti piccoli pezzi per poi caricarla sul mezzo in loro uso. Lo scintillio era provocato dall'attrito del flex sul metallo.
I due uomini sono stati sorpresi alle spalle e non hanno avuto il tempo di tentare la fuga. Padalino e' stato condotto in carcere a Taranto, mentre il piu' giovane si trova agli arresti domiciliari. Il motocarro e le attrezzature sono state sequestrate e, sulle stesse, sono in corso accertamenti finalizzati a stabilirne la provenienza. Gia' nello stesso giorno del disastro i militari avevano arrestato due persone, deferendone in stato di liberta' una terza, che si erano introdotti in un'abitazione, momentaneamente incustodita per inagibilita' causata dalla calamita' naturale, per depredarla.
I militari hanno notato in lontananza dei bagliori luminosi, sospettando inizialmente che si potesse trattare di qualche corto circuito, considerati peraltro i numerosi danneggiamenti subiti dalla linea elettrica. Quindi si sono avvicinati a quella fonte luminosa intermittente spegnendo i fari dell'autoradio. Il fabbricato presentava i chiari segni del passaggio della tromba d'aria. A quel punto i carabinieri hanno rilevato la presenza di due persone che, armate di un flessibile alimentato da un gruppo elettrogeno caricato su un motocarro Ape, stavano tagliando la ringhiera di recinzione in tanti piccoli pezzi per poi caricarla sul mezzo in loro uso. Lo scintillio era provocato dall'attrito del flex sul metallo.
I due uomini sono stati sorpresi alle spalle e non hanno avuto il tempo di tentare la fuga. Padalino e' stato condotto in carcere a Taranto, mentre il piu' giovane si trova agli arresti domiciliari. Il motocarro e le attrezzature sono state sequestrate e, sulle stesse, sono in corso accertamenti finalizzati a stabilirne la provenienza. Gia' nello stesso giorno del disastro i militari avevano arrestato due persone, deferendone in stato di liberta' una terza, che si erano introdotti in un'abitazione, momentaneamente incustodita per inagibilita' causata dalla calamita' naturale, per depredarla.