DAMASCO. E' stato rapito un tecnico italiano in Siria, Mario Belluomo, ingegnere di Catania che lavorava in un'acciaieria a Latakia, ma, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato rapito nella zona di Tartus.
Il tecnico italiano è stato rapito insieme a due colleghi di altre nazionalità. Lo si apprende da fonti della Farnesina, secondo le quali i tre lavoravano in un'acciaieria siriana nell'area di Latakia. Mario Belluomo ha 63 anni, è nato a Catania dove si è laureato nel 1981 in ingegneria elettrotecnica. Abita in un'elegante palazzina immersa nel verde a San Gregorio, paese della cintura del capoluogo etneo. Quest'anno fino a giugno era in Sicilia.
In Siria, secondo quanto si è appreso, lavora per l'acciaieria Hmisho di Latakia. E' uno dei 5.500 iscritti all'ordine degli ingegneri di Catania. "Questo sequestro - spiega il presidente dell'ordine Carmelo Grasso - è il prezzo che si paga in una terra, come la Sicilia, ma anche il resto d'Italia, dove non si trova lavoro e per esercitare la professione si è costretti ad andare all'estero, anche in posti poco sicuri". (ANSA)
Il tecnico italiano è stato rapito insieme a due colleghi di altre nazionalità. Lo si apprende da fonti della Farnesina, secondo le quali i tre lavoravano in un'acciaieria siriana nell'area di Latakia. Mario Belluomo ha 63 anni, è nato a Catania dove si è laureato nel 1981 in ingegneria elettrotecnica. Abita in un'elegante palazzina immersa nel verde a San Gregorio, paese della cintura del capoluogo etneo. Quest'anno fino a giugno era in Sicilia.
In Siria, secondo quanto si è appreso, lavora per l'acciaieria Hmisho di Latakia. E' uno dei 5.500 iscritti all'ordine degli ingegneri di Catania. "Questo sequestro - spiega il presidente dell'ordine Carmelo Grasso - è il prezzo che si paga in una terra, come la Sicilia, ma anche il resto d'Italia, dove non si trova lavoro e per esercitare la professione si è costretti ad andare all'estero, anche in posti poco sicuri". (ANSA)
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