Dario Durante. C'è attesa per la grande manifestazione di domani, 15 dicembre, nel capoluogo ionico denominata “Taranto Libera”: fin dal primo pomeriggio, infatti, numerose sigle associative e cittadini sfileranno «per i diritti ineludibili della salute, del lavoro, dell'ambiente, del reddito e della cultura e contro il decreto legge “Salva-Ilva”» con il quale si permette allo stabilimento di produrre nonostante il sequestro degli impianti stabilito dall'autorità giudiziaria.
Per gli organizzatori, il nuovo decreto legge «compromette i principi costituzionali legati al rispetto dell'ambiente e alla garanzia della salute dell'individuo e valuta il diritto alla vita dei tarantini meno importante della corsa capitalistica di un imprenditore agli arresti».
Città bloccata, dunque, per un lungo corteo che terminerà in serata in piazza della Vittoria con l'esibizione di artisti che gratuitamente daranno il proprio sostegno alla causa.
Il comitato organizzatore fa appello allo Stato affinché vigili e sostenga in ogni modo le bonifiche delle aree contaminate pretendendo il risarcimento da parte di chi ha danneggiato il territorio con sequestro immediato e alienazione dei beni della famiglia Riva.
Ma alle critiche non sono esenti nemmeno i rappresentanti istituzionali che hanno agevolato il processo di distruzione: «dichiariamo – si legge nel comunicato – opposizione critica verso le forze politiche e partitiche che hanno approvato supinamente le ultime misure governative pro-Ilva autorizzando attività produttive altamente inquinanti».
Per gli organizzatori, il nuovo decreto legge «compromette i principi costituzionali legati al rispetto dell'ambiente e alla garanzia della salute dell'individuo e valuta il diritto alla vita dei tarantini meno importante della corsa capitalistica di un imprenditore agli arresti».
Città bloccata, dunque, per un lungo corteo che terminerà in serata in piazza della Vittoria con l'esibizione di artisti che gratuitamente daranno il proprio sostegno alla causa.
Il comitato organizzatore fa appello allo Stato affinché vigili e sostenga in ogni modo le bonifiche delle aree contaminate pretendendo il risarcimento da parte di chi ha danneggiato il territorio con sequestro immediato e alienazione dei beni della famiglia Riva.
Ma alle critiche non sono esenti nemmeno i rappresentanti istituzionali che hanno agevolato il processo di distruzione: «dichiariamo – si legge nel comunicato – opposizione critica verso le forze politiche e partitiche che hanno approvato supinamente le ultime misure governative pro-Ilva autorizzando attività produttive altamente inquinanti».