Tiziana Schiavarelli: "Pasqua e Natale con dei figli? E la nonna dove la mettiamo?"

Nicola Ricchitelli. Dopo aver aperto la stagione teatrale 2012/2013 del teatro Anonima con il monologo “Io la seconda figlia. Storia semiserie di una primadonna” per la vulcanica attrice barese teatrale Tiziana Schiavarelli ancora tanti progetti all’insegna dell’impegno teatrale e televisivo.

D: Dunque Tiziana, “Io e la seconda figlia” – monologo tratto dall’omonimo libro da te scritto – a distanza di oramai tre anni, hai deciso di portarlo nuovamente in scena dove parli del tuo ruolo di figlia, anzi di seconda figlia…

R:« E’ uno spettacolo che amo molto, mi piace raccontarmi e mi piace sapere che racconto la mia vita e nello stesso tempo quella di molte donne, ma anche di molti uomini che hanno vissuto negli stessi periodi storici di cui parlo, e mi piace sentire l’interesse dei ragazzi per quelle storie, per il mio percorso di vita così “trasgressivo” ma così comune a tutti».

D: Quali le novità che contraddistingueranno questa nuova avventura teatrale targata Anonima G.R.?

R:« Stiamo preparandoci per  il nuovo lavoro teatrale che debutterà proprio il giorno di natale. Si intitola “UN FATTACCIO ALL’IMPROVVISO” ed è un thriller comico con tanti colpi di scena. Nelle prove ci stiamo divertendo. Speriamo che si diverta anche il pubblico! Ogni nuovo lavoro è sempre un’incognita».

D: E' di questi ultimi giorni la presentazione di un album di brani musicali dal titolo "La luna all’ammers": cosa ci puoi raccontare di questa esperienza canora e discografica?

R:« Non siamo nuovi alle esperienze canore. La musica ha sempre avuto uno spazio molto importante nei nostri spettacoli. Soprattutto nelle nostre prime produzioni, c’era sempre una canzone che si alternava ad un quadro teatrale. Queste canzoni, scritte e musicate da Dante Marmone in questi ultimi anni, avevano proprio bisogno di essere ascoltate non solo dalle nostre orecchie e così abbiamo deciso di lavorarci sopra e di produrne un Cd. Abbiamo presentato l’album con una serata che è stata una grande festa in teatro, con tanti ospiti che ci hanno gratificato con la loro presenza e con le loro parole di elogio nei nostri confronti, che abbiamo sentito proprio sincere e non che ci aspettavamo».

D: Tiziana, tanti le vesti indossate: quelle del  teatro, del cinema fino ad arrivare alla letteratura... quante le vesti ancora da vestire, e dopo tanti anni di carriera  quanti i progetti ancora da realizzare?

R:« Non mi fermerò mai, almeno fino a che la salute me lo permetterà. Continuerò a scoprire nuovi personaggi e scoprire sempre più me stessa. La nostra fortuna o forse la nostra abilità, è stata quella di saperci rimettere ogni volta in discussione e saperci reinventare».

D: Inoltre, a tutto questo vi è anche una proficua collaborazione in veste di autrice di alcuni programmi radiofonici della Rai. Cosa ci puoi raccontare del mondo della radio?

R:« E’ da un bel po’ che non bazzico una radio se non come ospite in alcune trasmissioni. Qualche tempo fa avevamo una frequentazione costante con le radio e producevamo diversi programmi radiofonici. Per la Rai ho scritto un paio di trasmissioni proprio fuori di testa che se dovessi riascoltarle, mi farei un mare di risate».

D: Tiziana, se ti dicessi Nanny Loy quali ricordi ti affiorano alla mente? Vi sono ben due esperienze teatrali che ti legano a questo grande regista…

R:« Un grande regista e un grande uomo. Di una semplicità sorprendente. Quella semplicità che possono avere solo i grandi che non hanno bisogno di mostrarsi arroganti e pieni di sé, perché sono già ricchi di virtù. Con Nanni Loy abbiamo avuto una lunga amicizia e abbiamo avuto l’onore di averlo come regista per due nostri spettacoli teatrali “DOLCE O AMARO?” e “L’OSSO SACRO”. Lui, grande uomo di cinema e anche di Tv (vedi “Specchio segreto”) si avvicinò alla regia teatrale proprio con noi. Avevamo altri progetti in cantiere con lui, soprattutto cinematografici…»

D: Con l’Anonima G.R. vanti ben quasi 35 produzioni teatrali: quale la storia che vorresti ancora raccontare?

R:« Intanto quella che stiamo per metter in scena, in futuro voglio cimentarmi in altri classici come abbiamo fatto in passato con “La Locandiera” di Goldoni, “I Fisici” di Durrenmatt, “L’Avaro” di Moliere».

D: Tiziana, hai mai fantasticato circa la tua vita – artistica e non – se il destino non ti avesse fatto incontrare Dante? Cosa saresti stata oggi?

R:« Ah, non lo so proprio. Forse sarei stata una pittrice, perché è una delle mie grandi passioni, ma vivo da così tanto tempo con lui che non saprei immaginarmi senza di lui. Non voglio immaginarmi senza Dante».

D: Aldo Grasso l'ha definita tra le più interessanti fiction italiane. Naturalmente stiamo parlando della nota fiction “Catene” di cui tu sei anche coautrice. Tiziana come nasce “Catene”?

R:« Nasce da un semplice gioco che ci inventammo io e Dante. Questa coppia che si incontra nel parlatorio di un carcere e si rivolge domande banali con risposte banali. Da questo gioco però capimmo che ne avremmo potuto costruire una storia più articolata e da quel momento è nata una lunga avventura televisiva, difficile ma entusiasmante che è durata per 6 serie con circa 300 puntate».

D: A proposito di “Catene”, quando la nuova serie? Riusciremo mai a vedere Pasqua e Natale “sistemati” e magari con dei figli? 

R:« Figli? Forse siamo un po’ grandi per pensare che Natale e Pasqua si mettano a far figli. Ma oltretutto la storia è avvincente perché quello è un amore tormentato, che non può mai consumarsi appieno. Se pasqua e Natale si sistemassero, racconteremmo la storia di una famiglia normale e non so se avrebbe senso… e poi la nonna dove la metteremmo?».

D: Piccola curiosità: avete mai pensato di proporvi a programmi quali Zelig o Colorado Cafè?

R:« Abbiamo frequentato Zelig per diversi anni, quando ancora non si proponeva come programma TV, ma era un 'localaccio' dove si esibivano i comici italiani più interessanti come Aldo, Giovanni e Giacomo o come Paolo Rossi. Poi le cose sono cambiate, non è che non ci sarebbe interessato andare in TV, ma il format non ci è mai piaciuto più di tanto. Sinceramente non ci siamo mai proposti. Tanto meno per Colorado Cafè…».

D: Tiziana, ringraziandoti per la disponibilità chiudiamo con la consueta domanda: cosa vede Tiziana Schiavarelli nel futuro e quindi cosa bolle in pentola in vista del 2013?

R:« Dicono che il 21 dicembre 2012 ci sia la fine del mondo (bleah!). Aspettiamo che passi quel giorno e poi te lo dico!».

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