BOLOGNA. "O la smette o gli sparo in bocca e finita li'": è la terribile minaccia emersa durante un'intercettazione telefonica nell'ambito dell'inchiesta delle Fiamme Gialle e della Dda di Bologna su un'associazione a delinquere nel settore del gioco online capeggiata da Nicola Femia (detto Rocco), ritenuto un importante esponente della 'ndrangheta, che ha portato a 29 arresti e al sequestro di 90
milioni di euro.
Da questa conversazione, risalente a dicembre 2011, tenuta tra lo stesso Femia ed un faccendiere piemontese, Guido Torello (tra gli arrestati dalle Fiamme Gialle) gli inquirenti hanno deciso di mettere sotto protezione il cronista autore di inchieste sulla criminalita' organizzata.
Il Femia, si era preoccupato di alcuni articoli in cui Tizian ne denunciava i legami con la criminalita' organizzata calabrese. (Fonte: AGI)
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