L'ex presidente Mps Giuseppe Mussari travolto dallo scandalo derivati |
MILANO. Mercoledì nero a Piazza Affari per le azioni del Monte Paschi di Siena. Ieri i nuovi sviluppi del caso derivati hanno portato Giuseppe Mussari, ex numero 1 della banca nel periodo sotto esame, a dare le dimissioni dalla presidenza dell'Abi, in una lettera inviata a Camillo Venesio, Vice Presidente Vicario dell'associazione.
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"Ritengo di dover rassegnare con effetto immediato e in maniera irrevocabile le dimissioni da presidente dell'Associazione bancaria italiana", scrive Mussari. "Assumo questa decisione convinto di aver sempre operato nel rispetto del nostro ordinamento ma nello stesso tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto all'associazione".
"In questi tre anni - aggiunge - ho cercato di servire l'associazione mettendo a disposizione tutte le energie fisiche e intellettuali di cui disponevo, usufruendo dell'insostituibile contributo della direzione di tutti i dipendenti dell'associazione".
Mussari conclude la lettera ringraziando "tutti i membri del comitato esecutivo e del consiglio per la fiducia accordatami e per il loro pieno supporto di cui ho sempre goduto. Rappresentare le banche in Italia nell'ottica di perseguire l'interesse generale del Paese e' stato per me un grande onore". Le dimissioni di Mussari sono arrivate in seguito alle polemiche sulla gestione del Monte dei Paschi di Siena e dopo le notizie sull'operazione in derivati, denominata 'Alexandria'.
TITOLO SOSPESO - Lo scandalo derivati travolge Mps in Borsa. Le azioni della banca senese vengono sospese segnando un teorico -9%. La speculazione penalizza quindi il titolo dopo che l'ex presidente Giuseppe Mussari, responsabile della gestione della banca negli anni in cui sono stati sottoscritti i i titoli 'tossici', si è dimesso dall'Abi.
MPS E IL DEBITO RISTRUTTURATO CON LA NOMURA - A lanciare l'allarme è stato 'il Fatto Quotidiano' che ha ricostruito un'operazione di ristrutturazione del debito da centinaia di milioni con la banca giapponese Nomura (sbarcata in Europa con l'acquisto della Lehman Brothers) nel 2009. Responsabili dell'operazione, oltre a Mussari, gli ex Antonio Vigni (direttore generale) e Gianluca Baldessarri (capo della finanza). Il contratto, da qualche mese al vaglio della Procura di Siena, sarebbe servito a Mps per "abbellire il bilancio 2009" scaricando su Nomura le perdite di un derivato basato su rischiosi mutui ipotecari che poi i giapponesi avrebbero riversato sul Monte attraverso un contratto 'segreto' a lungo termine non trasmesso dall'allora vertice ai revisori dei conti Kpmg e a Bankitalia. L'accordo, secondo il quotidiano, è rimasto custodito per tre anni nella cassaforte di Vigni.
L'esistenza del derivato è stata confermata dalla banca che adesso vede alla guida il tandem Alessandro Profumo (presidente) e Fabrizio Viola (Ad). Con una nota è stato precisato infatti che l'incremento deciso lo scorso novembre di 500 milioni di euro dei Monti Bond è stato deciso proprio per assicurare la copertura "degli impatti patrimoniali" causati dai derivati, tra cui l'operazione Alexandria. Un'esame attento della situazione sarà fatto dal Cda entro metà febbraio (data da convocare). Intanto, la reazione della Borsa sul caso è stata pessima. Il titolo ha perso, tra una serie di sospensioni al ribasso, il 5,68% a 0,27 euro. Scambi da capogiro con 621,1 milioni di pezzi passati di mano, pari al 5,31% del capitale. Secondo alcuni analisti ciò che preoccupa non è tanto l'aspetto contabile, viste le coperture in arrivo dai Monti-bond, quanto il danno alla reputazione della banca. Non è da escludere che venga sollevato in consiglio il tema dell'azione di responsabilità ai danni della precedente gestione.
BANKITALIA: NASCOSE I DOCUMENTI - ''La vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa e' emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all'Autorita' di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps''. E' quanto afferma la Banca d'Italia in una nota.
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