(Foto: l'Ateneo di Bari) |
Come se in un decennio fosse scomparso un intero ateneo di grandi dimensioni come la Statale di Milano. Il calo delle immatricolazioni riguarda tutto il territorio nazionale e la gran parte degli atenei. E non e' riferito solo agli studenti, ma anche ai docenti, che oggi risultano il 22 per cento in meno rispetto al 2006. Ai diciannovenni, il cui numero e' rimasto stabile negli ultimi 5 anni, la laurea interessa sempre meno: le iscrizioni sono calate del 4% in tre anni, passando dal 51% nel 2007-2008 al 47% nel 2010-2011. L'Europa, si legge nel documento del Cun, si allontana anche nel numero dei laureati, largamente al di sotto della media Ocse: siamo al 34esimo posto su 36 Paesi (anno 2012). Solo il 19% dei 30-34enni possiede una laurea, contro una media europea del 30% (rilevazione al 2009).
Il 33,6 % degli iscritti ai corsi di laurea, inoltre, e' fuori corso mentre il 17,3% non fa esami. E le previsioni non sono certo rosee: secondo il dossier, il numero dei laureati e' destinato a calare ancora anche perche', negli ultimi 3 anni, il fondo nazionale per finanziare le borse di studio e' stato ridotto. Nel 2009 i fondi nazionali coprivano l'84% degli studenti aventi diritto, nel 2011 il 75%. Il 25% dei ragazzi quindi e' rimasto fuori".
MATARRESE: POLITICA ASSENTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI - “Secondo il Consiglio Universitario Nazionale in dieci anni, dal 2003 al 2012, gli immatricolati sono calati di 58.000 unità mentre i professori sono diminuiti del 20%. Inoltre, dal 2001 al 2009, il Fondo di finanziamento ordinario, calcolato in termini reali aggiustati sull'inflazione, è rimasto quasi stabile per poi scendere del 5% ogni anno, con una diminuzione complessiva che per il 2013 si annuncia prossima al 20%. Dati che fanno riflettere su come in questi 10 anni la politica si sia poco occupata di questi temi cruciali. E, se lo ha fatto, lo ha fatto male”: così Salvatore Matarrese, capolista pugliese alla Camera di Scelta Civica-Con Monti per l’Italia.
“ Eppure – aggiunge – è necessario ribadire con forza che l’università e la scuola in generale sono le chiavi per far ripartire il Paese e renderlo capace di affrontare le sfide globali. Bisogna, allora, ridurre il tasso troppo alto (18%) di abbandono scolastico precoce con misure mirate e nuovi investimenti nelle strutture. Occorre, poi, assicurare a ogni adolescente che esce da un ciclo scolastico un servizio efficiente di orientamento e professionale. Gli insegnanti vanno rimotivati e il loro contributo riconosciuto, anche dal punto di vista economico”.
“È prioritario, infine – conclude Matarrese – accrescere gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione, rafforzando il dialogo tra imprese, centri di ricerca e università. Solo così si può restituire centralità alla scuola, non a caso tra i punti prioritari dell’Agenda Monti, e porre le basi per rilanciare il mercato del lavoro”.
Di università e della riforma in cantiere si discuterà domenica prossima, dalle 17, nel comitato elettorale del movimento (in via Calefati 47, a Bari) con Matarrese, Gaetano Piepoli, candidato alla Camera con Scelta Civica, e i giovani studenti.