(GUARDA IL VIDEO) Andrea Stano. La 70° edizione dei Golden Globe, da molti considerati una sorta di antipasto di quanto accadrà il mese successivo durante l’assegnazione degli Oscar, ha visto trionfare inaspettatamente il film di Ben Affleck “Argo” che così sconfigge il favoritissimo “Lincoln” candidato a 12 statuette.
Il regista, ormai più acclamato come cineasta che come attore, si aggiudica anche il globo dorato per la miglior regia superando proprio Steven Spielberg.
La cerimonia si è tenuta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills e ha avuto come conduttori l’attrice comica Tina Fey ed Amy Poelher.
I Golden Globe si differiscono dall’Academy per premiare anche i migliori successi televisivi americani della stagione e per la distinzione tra film drammatici (appunto “Argo” vincitore) e film musical o commedie. In questa categoria lo schiacciasassi è stato “Les Miserables”, capolavoro di Tom Hooper, basato sull’omonimo spettacolo teatrale. Miglior film, miglior attore (Hugh Jackman) e miglior attrice non protagonista (la splendida Anne Hathaway).
Daniel-Day Lewis, che quando compete fa terra bruciata intorno a se, ha raccolto l’ennesimo premio per la sua brillante interpretazione di Abramo Lincoln. Per lui, dunque, il Golden Globe come miglior attore protagonista. Il medesimo riconoscimento, ma al femminile, è stato assegnato alla bravissima Jessica Chastain per il film “Zero Dark Thirty”.
Tra gli attori trionfano anche Jennifer Lawrence (favorita anche per gli oscar) come attrice non protagonista e Christoph Waltz. L’attore austriaco vince la statuetta per il migliore attore non protagonista in virtù dell’ottima (ennesima) prova in “Django Unchained” di Quentin Tarantino.
Quest’ultimo, come da copione, vince indisturbato il premio per la miglior sceneggiatura.
Miglior canzone ad Adele, alla prima apparizione pubblica dopo la nascita del figlio, per “Skyfall”, successo pluritrasmesso nelle radio.
Ribelle e Amour si aggiudicano rispettivamente il premio per il film d’animazione ed il miglior lungometraggio straniero.
Passiamo alla televisione. Si conferma, come lo scorso anno, la serie tv drammatica “Homeland” che si aggiudica anche i Golden Globe per i suoi due straordinari interpreti, Claire Danes (vincitrice anche lo scorso anno) e Damian Lewis (già due Emmy per l’interpretazione del doppiogiochista e criptico NIcholas Brody nella serie di spionaggio americana).
Sorpresa per la miglior serie tv nella categoria commedia. Non vince “Modern Family”, che solitamente non ha rivali, bensì “Girls” con Lena Dunham persino miglior attrice.
Riconoscimenti anche per quattro attori navigati, Kevin Costner (miglior attore per la miniserie “Hatfields & McCoys”), Juliane Moore (miglior attrice per la miniserie “Game Change”), Ed Harris (attore n.p. per “Game Change”) e la leggendaria Maggie Smith (attrice n.p. nella raffinata serie “Downton Abbey”).
Nel corso della cena standing ovation per l’ex Presidente Usa Bill Clinton che ha voluto omaggiare, con la sua apprezzabilissima presenza, il film “Lincoln” ma soprattutto la vita e gli sforzi del 16° presidente americano.
Infine, Golden Globe alla carriera per Jodie Foster. L’attrice, dichiaratamente omosessuale, a novembre ha compiuto 50 anni.
Il regista, ormai più acclamato come cineasta che come attore, si aggiudica anche il globo dorato per la miglior regia superando proprio Steven Spielberg.
La cerimonia si è tenuta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills e ha avuto come conduttori l’attrice comica Tina Fey ed Amy Poelher.
I Golden Globe si differiscono dall’Academy per premiare anche i migliori successi televisivi americani della stagione e per la distinzione tra film drammatici (appunto “Argo” vincitore) e film musical o commedie. In questa categoria lo schiacciasassi è stato “Les Miserables”, capolavoro di Tom Hooper, basato sull’omonimo spettacolo teatrale. Miglior film, miglior attore (Hugh Jackman) e miglior attrice non protagonista (la splendida Anne Hathaway).
Daniel-Day Lewis, che quando compete fa terra bruciata intorno a se, ha raccolto l’ennesimo premio per la sua brillante interpretazione di Abramo Lincoln. Per lui, dunque, il Golden Globe come miglior attore protagonista. Il medesimo riconoscimento, ma al femminile, è stato assegnato alla bravissima Jessica Chastain per il film “Zero Dark Thirty”.
Tra gli attori trionfano anche Jennifer Lawrence (favorita anche per gli oscar) come attrice non protagonista e Christoph Waltz. L’attore austriaco vince la statuetta per il migliore attore non protagonista in virtù dell’ottima (ennesima) prova in “Django Unchained” di Quentin Tarantino.
Quest’ultimo, come da copione, vince indisturbato il premio per la miglior sceneggiatura.
Miglior canzone ad Adele, alla prima apparizione pubblica dopo la nascita del figlio, per “Skyfall”, successo pluritrasmesso nelle radio.
Ribelle e Amour si aggiudicano rispettivamente il premio per il film d’animazione ed il miglior lungometraggio straniero.
Passiamo alla televisione. Si conferma, come lo scorso anno, la serie tv drammatica “Homeland” che si aggiudica anche i Golden Globe per i suoi due straordinari interpreti, Claire Danes (vincitrice anche lo scorso anno) e Damian Lewis (già due Emmy per l’interpretazione del doppiogiochista e criptico NIcholas Brody nella serie di spionaggio americana).
Sorpresa per la miglior serie tv nella categoria commedia. Non vince “Modern Family”, che solitamente non ha rivali, bensì “Girls” con Lena Dunham persino miglior attrice.
Riconoscimenti anche per quattro attori navigati, Kevin Costner (miglior attore per la miniserie “Hatfields & McCoys”), Juliane Moore (miglior attrice per la miniserie “Game Change”), Ed Harris (attore n.p. per “Game Change”) e la leggendaria Maggie Smith (attrice n.p. nella raffinata serie “Downton Abbey”).
Nel corso della cena standing ovation per l’ex Presidente Usa Bill Clinton che ha voluto omaggiare, con la sua apprezzabilissima presenza, il film “Lincoln” ma soprattutto la vita e gli sforzi del 16° presidente americano.
Infine, Golden Globe alla carriera per Jodie Foster. L’attrice, dichiaratamente omosessuale, a novembre ha compiuto 50 anni.