TARANTO. "Se qualcuno pensa che il risanamento ambientale di questo centro siderurgico possa avvenire fermando l'impianto, non ha capito dove siamo perche' nel momento in cui l'impianto si ferma, il centro siderurgico di Taranto esce dal mercato e cosi' il risanamento ambientale non ci potra' essere". Lo ha riferito il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, rispondendo a taranto alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa svoltasi nella fabbrica.
"La disponibilita' dei prodotti finiti per la commercializzazione -ha aggiunto- e' una parte importante della strategia per il risanamento ambientale dello stabilimento. Noi apprezziamo l'istanza che e' stata presentata ieri dall'azienda che ha chiesto la disponibilita' dei prodotti finiti per poter avere le risorse da destinare agli investimenti per il risanamento. Ci sembra un passo avanti significativo -ha sottolineato il ministro- che mi pare incontri anche le indicazioni della magistratura". Poi Clini ha evidenziato come il programma di risanamento e' "in questo momento il piu' importante in atto in Europa in una attivita' industriale e richiede risorse imponenti. Nello stesso tempo si colloca in una situazione complessa dove la competizione e' molto forte".
"Il governo vuole che questo stabilimento continui a produrre per l'economia nazionale e, nello stesso tempo, per rappresentare un esempio, il primo in Europa, di compatibilita' tra la produzione industriale e la protezione dell'ambiente e della salute". Cosi' il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "Sappiamo che questo e' possibile -ha aggiunto- i primi risultati li abbiamo gia' visti nelle poche settimane che sono passate dall'autorizzazione integrata ambientale ad oggi".
Quindi il ministro ha evidenziato che "la copertura dei parchi minerali che fino a qualche mese fa sembrava impossibile fa parte del progetto di risanamento dell'Ilva come anche la copertura di 200 chilometri di nastri. Questi sono aspetti talmente importanti dal punto di vista del progetto industriale -ha continuato- che non si possono lasciare appesi alla eventuale disponibilita' o indisponibilita' di risorse. Non stiamo parlando di una officina meccanica che si puo' chiudere, rimettere in ordine e poi riaprire. Noi stiamo parlando di un'impresa presente nel mercato che fornisce i propri produttori europei i quali, se non trovano la fornitura da questo stabilimento, la trovano altrove".
"La disponibilita' dei prodotti finiti per la commercializzazione -ha aggiunto- e' una parte importante della strategia per il risanamento ambientale dello stabilimento. Noi apprezziamo l'istanza che e' stata presentata ieri dall'azienda che ha chiesto la disponibilita' dei prodotti finiti per poter avere le risorse da destinare agli investimenti per il risanamento. Ci sembra un passo avanti significativo -ha sottolineato il ministro- che mi pare incontri anche le indicazioni della magistratura". Poi Clini ha evidenziato come il programma di risanamento e' "in questo momento il piu' importante in atto in Europa in una attivita' industriale e richiede risorse imponenti. Nello stesso tempo si colloca in una situazione complessa dove la competizione e' molto forte".
"Il governo vuole che questo stabilimento continui a produrre per l'economia nazionale e, nello stesso tempo, per rappresentare un esempio, il primo in Europa, di compatibilita' tra la produzione industriale e la protezione dell'ambiente e della salute". Cosi' il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "Sappiamo che questo e' possibile -ha aggiunto- i primi risultati li abbiamo gia' visti nelle poche settimane che sono passate dall'autorizzazione integrata ambientale ad oggi".
Quindi il ministro ha evidenziato che "la copertura dei parchi minerali che fino a qualche mese fa sembrava impossibile fa parte del progetto di risanamento dell'Ilva come anche la copertura di 200 chilometri di nastri. Questi sono aspetti talmente importanti dal punto di vista del progetto industriale -ha continuato- che non si possono lasciare appesi alla eventuale disponibilita' o indisponibilita' di risorse. Non stiamo parlando di una officina meccanica che si puo' chiudere, rimettere in ordine e poi riaprire. Noi stiamo parlando di un'impresa presente nel mercato che fornisce i propri produttori europei i quali, se non trovano la fornitura da questo stabilimento, la trovano altrove".