Ilva: Clini a Taranto, area diverrà come Ruhr. E tornano in piazza sagome cartone

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini oggi a Taranto
TARANTO. ''Sono a Taranto per confermare che la difesa del diritto alla salute e al lavoro e' la priorita' costituzionale che ha sempre orientato il governo''. Lo ha riferito il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine della riunione all'Ilva. Partecipano il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, il garante per l'attuazione del'Aia Vitaliano Esposito, il commissario per il risanamento ambientale dell'area Taranto Alfio Pini, e il presidente del siderurgico Bruno Ferrante.

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"TARANTO COME RUHR" - L'abbassamento a 8 mln di tonnellate l'anno del limite di produzione: e' uno dei 9 interventi gia' realizzati nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto nell'ambito della nuova autorizzazione integrata ambientale rilasciata ad ottobre elencati in una nota diffusa dal ministero dell'Ambiente ai giornalisti che tra poco incontreranno il responsabile del dicastero Corrado Clini per una conferenza stampa negli uffici della fabbrica di Taranto.

Tra gli interventi vengono citati anche la realizzazione di una fascia di rispetto di almeno 80 metri tra i cumuli e il confine dello stabilimento, limitrofo al quartiere Tamburi e alla strada provinciale Taranto-Statte; la riduzione del 30% della giacenza media annua dei cumuli all'aperto di materiali polverulenti dei parchi primari, attraverso una sostanziale diminuzione dell'altezza massima dei cumuli; l'incremento della frequenza delle operazioni di filmatura dei cumuli, di 'bagnatura' delle strade e delle piste; la riduzione della velocita' dei mezzi di trasporto; la riduzione della quantita' di carbone, minerali ferrosi e altre materie prime movimentati durante i wind days (giorni di vento) con raddoppio della filmatura e della bagnatura; la fermata delle batterie di cokefazione 5 e 6; la fermata dell'alto forno 1; l'eliminazione dell'uso di pet-coke.

IL VERTICE - E' iniziato oggi alle 11, nello stabilimento Ilva di Taranto, il primo dei due vertici in programma con il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini sui problemi dello stabilimento siderurgico di Taranto. Presente anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, del Garante per l'attuazione dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) all'Ilva, Vitaliano Esposito, e del commissario alla bonifica dell'area di Taranto, Alfio Pini. Esposito, ex procuratore generale della Cassazione, e Pini, capo del corpo nazionale dei Vigili del fuoco, sono stati nominati l'11 gennaio scorso dal Governo in attuazione di due leggi telative all'Ilva di Taranto.

Clini, De Vincenti, Esposito e Pini incontreranno l'azienda per fare il punto sullo stato di attuazione dell'Aia, l'autorizzazione rilasciata dal ministero dell'Ambiente all'Ilva lo scorso 26 ottobre e che fissa una serie di prescrizioni impiantistiche, di risanamento e di sicurezza da attuarsi nell'arco di 36 mesi. Costo degli interventi dell'Aia e' di circa 3 miliardi e mezzo di euro a carico dell'Ilva, soldi che l'Ilva ha dichiarato di non avere e che dovra' reperire sia pure in un quadro reso molto difficile dalle vicende giudiziarie. Per trovare i soldi necessari all'Aia, lunedi' scorso, Bruno Ferrante, presidente dell'Ilva, ha detto ai sindacati, in un vertice a Roma, che l'azienda e' anche a disposta ad offrire,come garanzia, quote societarie. Si ipotizza anche un possibile coinvolgimento della Cassa Depositi e prestiti nonche' un ricorso alla Bei. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, nella Prefettura di Taranto, Clini, De Vincenti, Garante e commissario incontreranno invece i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali per un ulteriore punto della situazione. Sotto la lente, anche qui, stato di attuazione dell'Aia e avvio della legge sulla bonifica, finanziata con 336 milioni di euro lo scorso ottobre.

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Intanto il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha accolto la richiesta della Procura sollevando questione di legittimità costituzionale della legge 231 'Salva Ilva' e inviando gli atti alla Consulta. Anche il Tribunale di Taranto, in funzione di giudice dell'appello, la scorsa settimana aveva sollevato dubbi di costituzionalità della legge 231 rimettendo gli atti alla Consulta e sospendendo il giudizio in attesa della decisione della Corte costituzionale.

Se la magistratura deciderà di dissequestrare i prodotti finiti e semilavorati giacenti sulle banchine del porto, i soldi incassati dalla vendita della merce saranno destinati ad adempiere alle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale, a pagare gli stipendi e "a quant'altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda", e tutto questo potrebbe essere controllato dal Garante dell'Aia. Così l'Ilva ha ribadito che l'unica svolta positiva potrebbe arrivare solo se i giudici faranno qualche passo indietro. Il messaggio ha come primo destinatario il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco, chiamato a decidere sull'istanza di dissequestro dei prodotti avanzata dall'azienda. Una posizione, quella dell'azienda, che non rappresenta una novità, così come non c'é stata svolta dall'incontro che il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, ha avuto con i vertici sindacali di categoria di Fim, Fiom e Uilm.

TORNANO IN PIAZZA SAGOME CARTONE - In concomitanza con gli incontri sull'Ilva che il ministro Clini tiene in prefettura a Taranto, comitati e movimenti hanno organizzato in piazza un sit-in con sagome di cartone che rappresentano i malati di tumore e le vittime di inquinamento. ''I cittadini - dice la portavoce, Fulvia Gravame - prendono atto che il ministro ha paragonato Taranto al bacino della Ruhr per le condizioni nelle quali era prima. Ne discende l'esigenza urgente che a Taranto si compia la stessa operazione''.

LIBERTA' VIGILATA PER FABIO RIVA A LONDRA - Fabio Riva è stato arrestato a Londra. Secondo quanto si apprende Riva sarebbe stato bloccato dalle autorità inglesi.

La Procura della Repubblica di Taranto aveva chiesto il 27 novembre al gip del Tribunale Patrizia Todisco l'emissione di un mandato di arresto europeo nei confronti di Fabio Riva, vicepresidente di Riva Fire, ricercato dal 26 novembre scorso nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici dell'Ilva di Taranto.

Nei confronti di Fabio Riva il gip ha firmato il 26 novembre una ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, emissione di sostanze nocive e avvelenamento da diossina di sostanze alimentari.

Riva ora e' in liberta' vigilata a Londra, a disposizione delle autorita' inglesi. Lo precisa l'Ilva. "Oggi a Londra si e' svolta l'udienza per discutere davanti a Fabio Riva del mandato di arresto internazionale emesso dall'autorita' giudiziaria italiana. Riva sapeva di cinque giorni di questa udienza e quindi si e' presentato", ha spiegato un portavoce dell'azienda.
Fabio Riva

Situazione sempre più incandescente, dunque, per l'azienda. A margine dell'incontro con le organizzazioni sindacali, l'azienda dichiara che, nell'auspicata ipotesi di un dissequestro dei prodotti lavorati e semilavorati, i proventi della commercializzazione verranno destinati come è ovvio che sia agli adempimenti previsti dall'Aia, al pagamento delle retribuzioni dei lavoratori e a quant'altro necessario per la sopravvivenza dell'azienda. Lo rende noto la stessa azienda in un comunicato.

Il Garante nominato, ai sensi dell'art 3 comma 4 della legge 231 2012, potrà controllare l'attuazione di tali impegni, conclude la nota.

"Spero che sull'Ilva non sia necessario adottare un altro provvedimento". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "L'unico obiettivo del dissequestro Ilva - ha spiegato il ministro - è finanziare il risanamento ambientale e gli stipendi".

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