Ilva: nuovo no gip a dissequestro prodotti. "Uscire da vicolo cieco"

TARANTO. Ancora un no al dissequestro. Il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha rigettato la richiesta dell'Ilva di revocare il sequestro preventivo dei prodotti finiti e semilavorati giacenti sulle banchine del porto, finalizzando il ricavato della vendita al pagamento degli stipendi e alle opere di ambientalizzazione previste dall'Aia.

Il provvedimento e' in fase di notifica all'azienda a Milano. La richiesta era stata avanzata dall'Ilva il 22 gennaio scorso sulla base della legge 231 'Salva-Ilva'.

"Basta seguire alcuni programmi di approfondimento giornalistico e leggere gli editoriali firmati da illustri intellettuali per farsi l'idea che prima si chiude lo stabilimento siderurgico di Taranto e meglio e' per tutti. E' un'opzione sbagliata!". Lo si legge nell'editoriale di "Fabbrica societa"', il giornale dei metalmeccanici della Uil, on line da domani mattina.

Il gip Patrizia Todisco: è nuovo no su dissequestro prodotti
"Se il nuovo presidente della Consulta, Franco Gallo, appena eletto, assicura che sull'Ilva si fara' di tutto per accelerare i tempi della decisione, nella Uilm la soglia di attenzione rimane alta: quello stabilimento - scrive Antonello Di Mario, direttore del giornale sindacale - dovra' ammodernarsi come prescritto dall'Aia, dovra' continuare a lavorare perche' e' il centro nevralgico della produzione manufatturiera del Paese, dovra' uscire dal vicolo cieco in cui si trova. Ma come puo' farlo, se continua il braccio di ferro tra governo e magistratura, se i tempi del dissequestro dei prodotti promettono di essere lunghi, se ottomila addetti rischiano la cassa integrazione?", scrive.

La situazione, a giudizio dei metalmeccanici della Uil rimane "preoccupante" e si fa appello a "persone che sappiano gestire responsabilmente le macchine decisionali del quotidiano. Chi e' impegnato in questa campagna elettorale - conclude - lo tenga presente".

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