In Israele gli ultras inneggiano alla purezza etnica nel giorno della Shoah
Luigi Laguaragnella. Quando una partita di calcio è solo un alibi per fomentare divisioni e violenza. E in questo caso accanto alle società calcistiche il mondo degli ultras è determinante. Proprio a partire da alcune frange di alcuni di questi tifosi sono scaturite nuove violenze. Mentre l’Egitto è in rivolta nuovamente in questi ultimi giorni, a seguito delle condanne a morte dei 21 ragazzi per gli incredibili incidenti lo scorso anno durante la partita del campionato egiziano Al-Masry - Al-Alhy che ha causato ripercussioni nelle rivolte della primavera araba, e ancora oggi è in stato di emergenza, con migliaia di persone in piazza, proprio nel Giorno della Memoria dell’Olocausto, in Israele i tifosi del Beitar Gerusalemme, di ideologia ultranazionalista, hanno inneggiato canti anti-arabi durante la partita di campionato contro il Bney Yehuda. Inoltre hanno esposto striscioni per evidenziare la “purezza ”.
Alcuni tifosi sono stati arrestati, ma è assolutamente paradossale, soprattutto in questa giornata riflessione e ricordo apprendere che proprio in Israele in quel popolo che ha subito assurde violenze, ci sia chi esalta la “purezza etnica” e riaccendendo possibili altre possibili divisioni. E siccome il calcio è un mezzo che muove le masse occorre che alcune idee o pregiudizi vengano prevenute, soprattutto in quelle zone dove la pace è quotidianamente in pericolo.