ROMA. "Falcone, nella sua vita professionale, subì di tutto, cose enormi, di fronte alle quali impallidiscono i riferimenti di Ingroia". Sono le parole di Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, capolista del Pd al Senato nel Lazio, in un'intervista a La Repubblica.
"La questione - spiega Grasso- non è il paragonarsi a Falcone, che è fuori luogo per chiunque, quanto piuttosto il riferimento errato. Falcone non andò mai in politica, non ci entrò mai. Ci si avvicinò in un ruolo tecnico e solo perchè gli era stato impedito di continuare le indagini. Un conto è esercitare l'azione penale ed entrare in politica senza soluzione di continuità - continua - un conto è farlo dopo un periodo di stacco. Io ho esercitato l'azione penale per l'ultima volta nel 2005 da Procuratore capo a Palermo, poi ho svolto un ruolo di coordinamento. Nessuno può insinuare che abbia utilizzato il mio ruolo per fini politici. Dico solo, citando Calamandrei, che un magistrato non deve solo essere indipendente, ma anche apparire tale. E aggiungo anche - conclude -quando la politica entra nella giustizia, non è più giustizia".
"La questione - spiega Grasso- non è il paragonarsi a Falcone, che è fuori luogo per chiunque, quanto piuttosto il riferimento errato. Falcone non andò mai in politica, non ci entrò mai. Ci si avvicinò in un ruolo tecnico e solo perchè gli era stato impedito di continuare le indagini. Un conto è esercitare l'azione penale ed entrare in politica senza soluzione di continuità - continua - un conto è farlo dopo un periodo di stacco. Io ho esercitato l'azione penale per l'ultima volta nel 2005 da Procuratore capo a Palermo, poi ho svolto un ruolo di coordinamento. Nessuno può insinuare che abbia utilizzato il mio ruolo per fini politici. Dico solo, citando Calamandrei, che un magistrato non deve solo essere indipendente, ma anche apparire tale. E aggiungo anche - conclude -quando la politica entra nella giustizia, non è più giustizia".
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