ROMA. Tensione tra Rivoluzione Civile, il movimento dell'ex pm Antonio Ingroia, e il Pd su un presunto accordo di desistenza in vista delle prossime elezioni. Secondo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il Partito democratico avrebbe chiesto a Rivoluzione Civile di non presentarsi al Senato ma Dario Franceschini ha smentito.
"Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza, cioe' mi ha chiesto di non presentare le nostre liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia. Credo siano molto preoccupati per la continua crescita della nostra lista Rivoluzione civile", ha affermato in una nota il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, firmatario del manifesto fondativo della lista Rivoluzione Civile-Ingroia, in rappresentanza della Rete 2018.
"E' una proposta che fa seguito a mille rifiuti del Partito democratico - ha aggiunto Orlando - che, nei mesi scorsi e nelle ultime settimane, ha opposto un netto no a qualunque dialogo per costruire una vera alternativa intransigente al berlusconismo e al montismo. Se questa dovesse essere una proposta elettorale francamente ritengo che sia una cosa molto modesta. Non comprendiamo se sia o meno un segnale di un ravvedimento del Pd che intende troncare ogni rapporto con Monti e con il montismo per costruire finalmente un'alternativa credibile di governo. La riposta puo' darla solo il Pd". "Io non posso che portare questa richiesta nella cabina di regia di Rivoluzione civile", ha concluso Orlando.
A stretto giro e' arrivata la replica del Pd. "Nessuna proposta di patto e nessuna desistenza. Le cose che ho detto a Orlando sono le stesse che ho detto pubblicamente in due interviste questa mattina", ha sottolineato il vice presidente dei deputati Pd, Dario Franceschini. "Mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcun spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia, anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro".
Franceschini ha poi precisato il senso delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi: "Ho fatto una semplice constatazione aritmetica piu' che politica: per come e' fatta la legge elettorale al Senato, nelle regioni in bilico, come Lombardia, Sicilia e Campania, la presenza della Lista Ingroia rischia di far vincere la destra, rendendo il Senato ingovernabile. Tutto qui. Nessuna proposta di patto o desistenze".
"Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza, cioe' mi ha chiesto di non presentare le nostre liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia. Credo siano molto preoccupati per la continua crescita della nostra lista Rivoluzione civile", ha affermato in una nota il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, firmatario del manifesto fondativo della lista Rivoluzione Civile-Ingroia, in rappresentanza della Rete 2018.
"E' una proposta che fa seguito a mille rifiuti del Partito democratico - ha aggiunto Orlando - che, nei mesi scorsi e nelle ultime settimane, ha opposto un netto no a qualunque dialogo per costruire una vera alternativa intransigente al berlusconismo e al montismo. Se questa dovesse essere una proposta elettorale francamente ritengo che sia una cosa molto modesta. Non comprendiamo se sia o meno un segnale di un ravvedimento del Pd che intende troncare ogni rapporto con Monti e con il montismo per costruire finalmente un'alternativa credibile di governo. La riposta puo' darla solo il Pd". "Io non posso che portare questa richiesta nella cabina di regia di Rivoluzione civile", ha concluso Orlando.
A stretto giro e' arrivata la replica del Pd. "Nessuna proposta di patto e nessuna desistenza. Le cose che ho detto a Orlando sono le stesse che ho detto pubblicamente in due interviste questa mattina", ha sottolineato il vice presidente dei deputati Pd, Dario Franceschini. "Mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcun spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia, anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro".
Franceschini ha poi precisato il senso delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi: "Ho fatto una semplice constatazione aritmetica piu' che politica: per come e' fatta la legge elettorale al Senato, nelle regioni in bilico, come Lombardia, Sicilia e Campania, la presenza della Lista Ingroia rischia di far vincere la destra, rendendo il Senato ingovernabile. Tutto qui. Nessuna proposta di patto o desistenze".
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