TERAMO. "Riteniamo da oggi giusto iniziare la battaglia del processo d'appello": è il perentorio commento degli avvocati di Salvatore Parolisi, Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato, che stamane hanno tenuto una conferenza stampa a Teramo per commentare le motivazioni della sentenza con la quale Parolisi e' stato condannato all'ergastolo, lo scorso ottobre, con l'accusa di essere l'unico assassino della moglie Melania Rea.
"E', una sentenza ingiusta, con motivazioni non convincenti". Per i difensori del caporalmaggiore si tratta di motivazioni "sbalorditive" perche' danno dei presupposti certi in fatto che invece non lo sono. Lo proverebbero i molti avverbi di dubbio di cui e' infarcita la sentenza. "Il giudice unico del Tribunale di Teramo, Marina Tommolini riduce la sentenza nelle ultime 7/8 pagine utilizzando avverbi come 'probabilmente', 'verosimilmente', 'forse', 'potrebbe'. Ci saremmo aspettati, al contrario, approfondimenti tecnici sui principi del 'ragionevole dubbio' e 'colpevole certezza'. Ci sono ampi spazi per un appello vincente - precisa Biscotti - e cio' accadra'. Questa sentenza reggera' poco, anche alla luce di pronunciamenti di Cassazione".
"E', una sentenza ingiusta, con motivazioni non convincenti". Per i difensori del caporalmaggiore si tratta di motivazioni "sbalorditive" perche' danno dei presupposti certi in fatto che invece non lo sono. Lo proverebbero i molti avverbi di dubbio di cui e' infarcita la sentenza. "Il giudice unico del Tribunale di Teramo, Marina Tommolini riduce la sentenza nelle ultime 7/8 pagine utilizzando avverbi come 'probabilmente', 'verosimilmente', 'forse', 'potrebbe'. Ci saremmo aspettati, al contrario, approfondimenti tecnici sui principi del 'ragionevole dubbio' e 'colpevole certezza'. Ci sono ampi spazi per un appello vincente - precisa Biscotti - e cio' accadra'. Questa sentenza reggera' poco, anche alla luce di pronunciamenti di Cassazione".
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