Il premier Mario Monti |
"Non occorre federare i moderati ma e' strettamente indispensabile federare i riformisti", ha detto, "l'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali". Tra queste, le riforme costituzionali per "la drastica riduzione del numero dei parlamentari", da portare al primo consiglio dei Ministri, "un riassetto dello Stato piu' proficuo e meno oneroso" e la riforma del Titolo V dopo che "destra e sinistra" con i cambiamenti introdotti in questi anni "hanno paralizzato l'Italia". Necessaria poi una riforma della giustizia "bloccata dal Pdl per ragioni anche personali". Possibile anche un taglio alle tasse.
"Qualcuno e' stizzito perche' parlo della possibilita' di una misurata e graduale riduzione delle tasse, ma non e' affatto incoerente", ha assicurato. Ma prima ancora che Monti salisse sul palco della convention di Bergamo, sul premier si sono abbattuti gli strali dei suoi avversari. "E' stata un mascalzonata dire che l'Italia era sull'orlo del baratro", ha tuonato Silvio Berlusconi. Dura anche la reazione all'intervista con cui Monti ha auspicato che l'Italia non torni nelle mani di incapaci: "Si riferiva ai suoi ministri".
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