Mps: Adusbef, Procura Trani ha aperto inchiesta dopo nostra denuncia

BARI. "Nei giorni scorsi il presidente dell’Adusbef sen. Elio Lannutti, a fronte dell’indegno scaricabarile sulla pelle di risparmiatori, piccoli azionisti, lavoratori da parte delle distratte Autorità di Vigilanza come Bankitalia e Consob, che non hanno verificato la correttezza dei bilanci falsi, tantomeno la stabilità del Monte dei Paschi di Siena, e le ricoperture in titoli tossici che ha prodotto un buco di 15,4 miliardi di euro e la richiesta di fondi pubblici per 3,9 miliardi di euro, somma analoga sottratta ai contribuenti che hanno versato odioso balzello Imu prima casa, aveva inviato esposti-denunce alle principali Procure della Repubblica, affinché accertassero le ragioni dell’omessa vigilanza e di vero e proprio concorso nella colossale truffa". Così l'Adusbef in una nota.

"Dopo la descrizione dei fatti - si legge ancora nella nota -  che avevano portato il MPS sull’orlo della bancarotta, che ci sarebbe stata senza l’intervento pubblico, Adusbef chiedeva all’on.le Procura della Repubblica, di aprire una indagine volta ad accertare le ragioni che hanno indotto Bankitalia e Consob a non vedere, né verificare nei bilanci Mps, ricoperture rischiose in prodotti derivati, e se tali poste contabili fossero stati o meno segnalate nei bilanci da parte del collegio sindacale e società di revisione contabile. Verificare le ragioni del nulla osta di Bankitalia all’acquisizione di Banca Antonveneta, per un valore superiore a quanto non fosse stato pagato qualche mese prima da Banco Santander, e perché nel pacchetto, Mps non pretese anche il controllo di Interbanca, il corporate dell'istituto del Nord Est che da solo valeva 1,6 miliardi di euro che rimase, invece, nelle mani degli iberici. Se dietro l’enorme plusvalenza di circa 4 mld di euro tra il prezzo pagato dagli iberici e quello versato da MPS per entrare in possesso di una banca, l’Antonveneta, il cui valore patrimoniale il presidente del collegio sindacale di Monte Paschi, Tommaso Di Tanno, aveva stimato in appena 2,3 miliardi, non vi fossero stati tangenti e/o altre provvigioni. Tutto ciò premesso, si chiede l’estensione delle indagini agli esponenti aziendali della Banca MPS nonché alla Banca d’Italia ed alla CONSOB – Commissione nazionale per le società e la borsa, potendosi configurare a carico degli stessi gravi ipotesi delittuose sub specie quanto meno dei delitti di cui agli artt. 640 c.p. (truffa), 476 e seg. cp. (falso), art. 185 d.lgs. 58/98 TUF (Manipolazione dei mercati), Art. 2621 c.c. (False comunicazioni sociali). Art. 2622 c.c. (False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), Art. 2637c.c.(Aggiotaggio), Art. 2638 (Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza), Art. 2629-bis (Omessa comunicazione conflitto interessi) tutti in concorso ex artt 110 e seg . codice penale. Essendoci stati risparmiatori fortemente danneggiati dall’omessa vigilanza di Consob e Bankitalia che hanno perso oltre il 90% dei loro investimenti e che sono residenti nel territorio della Procura di Trani, Adusbef ritiene che questa indagine, qualora la notizia di reato non fosse stata iscritta in precedenza da altre Procure, possa essere ben radicata nelle competenze dei PM pugliesi e del dr. Michele Ruggero, tra i massimi esperti nel perseguire i reati finanziari - come dimostrano le inchieste su American Express, derivati Mps (che vede indagata la signora Anna Maria Tarantola per culpa in vigilando),la manipolazione dell’Euribor, i tassi usurari e la turbativa dei mercati delle agenzie di rating", conclude la nota Adusbef.

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