Mps: indagata vecchia gestione. Taglio Moody's in vista. Gotti Tedeschi in Procura

Spunta per gli ex vertici di Mps l'accusa di insider-trading. Ettore Gotti Tedeschi ascoltato in Procura

SIENA. Ore difficili per Mps. Ettore Gotti Tedeschi e' in Procura a Siena, dove i pm lo stanno interrogando nell'ambito dell'inchiesta sul Monte dei Paschi. Il banchiere, secondo quanto si apprende, e' ascoltato dagli inquirenti per l'operazione Antonveneta.

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"Considerata l'infondatezza delle notizie circa le iniziative che questa procura della Repubblica sarebbe in procinto di adottare, in riferimento all'indagine relativa alla Banca Monte Paschi", il procuratore della Repubblica di Siena, Tito Salerno, rende noto che a seguito delle notizie stampa apparse questi giorni "sta valutando l'apertura di un procedimento penale per insider trading e aggiotaggio trattandosi di societa' quotata presso un mercato.

Si aggrava il quadro accusatorio ipotizzato dai pubblici ministeri di Siena che indagano su Mps. Alcuni quotidiani riportano oggi la notizia che la Procura indaga il vecchio management anche per associazione per delinquere volta a truccare i conti in un unico disegno criminoso. Intanto il banchiere Ettore Gotti Tedeschi e' in procura a Siena per essere sentito sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena.

L'andamento del titolo Mps sui mercati negli ultimi mesi
Intanto la banca senese informa che l'agenzia di rating Moody's ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade il rating di lungo termine "Ba2" di Banca Monte Paschi di Siena e della sua controllata MPS Capital Services banca per le Imprese.
 
L'indagine riguarderebbe solo i precedenti amministratori della banca. La procura di Siena ha tentato di fare chiarezza con una nota su un contesto investigativo "sensibile e complesso". Ma a tenere alta la tensione sul caso Mps arriva l'annuncio del Pd di aver affidato ai propri legali il mandato di "promuovere tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria onorabilita' nei confronti delle clamorose bugie riportate da una serie di organi di informazione", in particolare Libero e Il Giornale, "vicini al centrodestra e a Silvio Berlusconi".

Ad aprire ieri la giornata e' stato il premier, sulle frequenze di Radio2: quella dei rapporti tra banche e politica e' "una materia complicata in tutti i Paesi - ricorda Mario Monti - in passato c'e' stato un intreccio molto, molto maggiore di oggi". Ma "attenzione, perche' l'ipotesi di far scendere la quota della Fondazione nel capitale di Monte Paschi e di aumentare la quota stato, in ultima analisi, potrebbe essere l'extrema ratio e rivelarsi inevitabile se Monte Paschi fosse ancora in gravi difficolta' per l'equilibrio patrimoniale, ma sarebbe anche una parziale nazionalizzazione".

Secondo Beppe Grillo, "Nel Partito democratico andrebbero processati tutti. Hanno disintegrato una prestigiosa banca italiana che era ricchissima. Ogni giorno vengono fuori buchi e tangenti".

MUSSARI: MAI RILASCIATO DICHIARAZIONI - "In relazione alle vicende che riguardano banca Monte dei Paschi di Siena né io né il mio avvocato abbiamo mai rilasciato dichiarazioni". Così l'ex presidente del Monte, Giuseppe Mussari, all'ANSA spiegando di aver fatto questa scelta "nel pieno rispetto dell'attività di indagine posta in essere dalla Procura".

BERSANI: STOP POLVERONI, SUBITO VIA FALSO IN BILANCIO - ''Come al solito la destra scatena polveroni''. Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, durante la presentazione degli spot del Pd per la campagna elettorale. Secondo il segretario sulla vicenda ''verra' sempre piu' fuori'' che la questione riguarda ''struttura manageriale e direzione di quella banca'' e, dunque, ''semmai verra' fuori un altro tema che e' quello del rafforzamento dei meccanismi di controllo''. Bersani ribadisce che tra i suoi primi provvedimenti c'e' il ripristino del falso in bilancio.

Giorgio Napolitano
NAPOLITANO: FARE CHIAREZZA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si dice preoccupato per il titolo Italia, lo spread BTp-Bund poco dopo le sedici è salito di oltre cinque punti, più velocemente di quello dei Bonos spagnoli. Le fibrillazioni della campagna elettorale sono elevate al cubo dallo scandalo che ha toccato gli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena (Mussari, Vigni, Baldassarri), crocevia di un intreccio distorto tra Fondazione, politica e management che presenta un conto pesante ai risparmiatori e ai contribuenti italiani.

Il Capo dello Stato avverte il rischio che si possa offuscare di fatto l'immagine, le capacità operative e l'integrità di una delle principali istituzioni di vigilanza e garanzia del Paese, qual è la Banca d'Italia, e si possa, quindi, pericolosamente incidere sulla percezione di stabilità del nostro sistema bancario da parte dei mercati.

Un rischio capitale che non possiamo correre e che spinge Napolitano, in questo colloquio con Il Sole 24 Ore, a chiedere con forza che si «manifesti quella consapevolezza dell'interesse nazionale cui sono di certo sensibili tutte le forze responsabili, ferma restando la netta distinzione tra la doverosa azione penale e le riconosciute condizioni di stabilità della banca oggetto d'indagine».


"LA BANCA D'ITALIA TORNI DEL TUTTO INDIPENDENTE" - Si aggrava il quadro accusatorio ipotizzato dai pubblici ministeri di Siena che indagano su Mps. Alcuni quotidiani riportano oggi la notizia che la Procura indaga il vecchio management anche per associazione per delinquere volta a truccare i conti in un unico disegno criminoso. La procura di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per l'ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob nella vicenda di Mps. Il fascicolo è contro ignoti. Nell'inchiesta, avviata su esposto dell'Adusbef, si ipotizzano i reati di truffa, manipolazione del mercato e aggiotaggio.

Daniele Milella
“Le ultime evoluzioni delle indagini su Mps che oggi vedono coinvolti anche i vertici della Banca d’ Italia, devono necessariamente richiamare la politica italiana tutta, sulla necessità di riformare in maniera radicale il sistema bancario nazionale. Non è tollerabile che chi ha il compito di vigilare non vigili, così come è scandaloso che il compito di vigilare, sia stato affidato a chi doveva essere vigilato. La Banca d’ Italia non è più statale da un pezzo e i risultati si vedono: nel consiglio di gestione della Banca d’ Italia, siedono gli amministratori delle banche private che da essa dovevano essere controllate; questo è il più dannoso conflitto di interesse che si sia potuto abbattere sul nostro paese. E’ necessario che la Banca d’ Italia torni ad essere completamente pubblica e che i dirigenti delle banche private siano messi fuori dalla sua amministrazione.

La politica ha il dovere di prendere questo impegno e il prossimo Parlamento ha il compito di onorarlo” . E’ quanto dichiara in una nota Daniele Milella, Segretario Provinciale di Bari de la DESTRA e candidato alla Camera dei Deputati.


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