BRINDISI. Nella città di Brindisi si torna ad affrontare il tema del lavoro e, per quanto riguarda questo settore, il comune di Brindisi con gli Assessorati alla Programmazione Economica e Politiche Sociali, guidati rispettivamente da Francesco Cannalire e Marika Rollo, hanno deciso di adottare i cosiddetti “Buoni lavoro”, ovvero il lavoro occasionale di tipo accessorio.
Si tratta, dunque, di regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario, con l’obiettivo di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando in tal modo lavoratori che abitualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. Il pagamento della prestazione avviene attraverso i cosiddetti “voucher” (buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l'Inps e quella assicurativa presso l’Inail.
“La scelta di introdurre il sistema dei buoni lavoro" ha dichiarato l’assessore Cannalire "nasce dalla volontà di ampliare le forme di lavoro regolare, favorendo le opportunità di impiego e di integrazione del reddito per i soggetti deboli al di fuori delle zone d’ombra del lavoro nero. È uno strumento agile e innovativo che produce indubbi vantaggi sia per l’Amministrazione comunale di lavoro che per gli stessi prestatori. Il voucher incorpora, infatti, la prestazione di lavoro, la copertura Inail per eventuali incidenti sul lavoro e il versamento dei contributi previdenziali all’Inps. Il Comune potrà, quindi, beneficiare di prestazioni nella completa legalità, senza dover stipulare alcun tipo di contratto; per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato”.
“L’idea di base" ha dichiarato infine l’assessore Rollo "è quella di rivoluzionare il concetto di Servizi Sociali, cancellando la classica politica dell’assistenzialismo e puntando, invece, sulla opportunità di restituire dignità ai disoccupati che, in tal modo, troverebbero completa integrazione, contribuendo alla crescita della collettività attraverso una prestazione lavorativa, sia pure occasionale e saltuaria. Il tutto, partendo da quegli ideali costituzionali alla base della nostra Repubblica”.
Daniele Martini
Si tratta, dunque, di regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario, con l’obiettivo di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando in tal modo lavoratori che abitualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. Il pagamento della prestazione avviene attraverso i cosiddetti “voucher” (buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l'Inps e quella assicurativa presso l’Inail.
“La scelta di introdurre il sistema dei buoni lavoro" ha dichiarato l’assessore Cannalire "nasce dalla volontà di ampliare le forme di lavoro regolare, favorendo le opportunità di impiego e di integrazione del reddito per i soggetti deboli al di fuori delle zone d’ombra del lavoro nero. È uno strumento agile e innovativo che produce indubbi vantaggi sia per l’Amministrazione comunale di lavoro che per gli stessi prestatori. Il voucher incorpora, infatti, la prestazione di lavoro, la copertura Inail per eventuali incidenti sul lavoro e il versamento dei contributi previdenziali all’Inps. Il Comune potrà, quindi, beneficiare di prestazioni nella completa legalità, senza dover stipulare alcun tipo di contratto; per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato”.
“L’idea di base" ha dichiarato infine l’assessore Rollo "è quella di rivoluzionare il concetto di Servizi Sociali, cancellando la classica politica dell’assistenzialismo e puntando, invece, sulla opportunità di restituire dignità ai disoccupati che, in tal modo, troverebbero completa integrazione, contribuendo alla crescita della collettività attraverso una prestazione lavorativa, sia pure occasionale e saltuaria. Il tutto, partendo da quegli ideali costituzionali alla base della nostra Repubblica”.
Daniele Martini