Politiche: Udc Puglia, Di Feo rinuncia a candidatura
TRINITAPOLI (BT). Sembrava tutto fatto nell’UDC pugliese per la lista dei candidati alla Camera dei Deputati: capolista Cesa ,al quarto posto Gabriella Carlucci e all’undicesimo Nicola Di Feo, ma il noto esponente politico trinitapolese non ci sta ed attacca senza mezzi termini i dirigenti del partito romano.
"Nel 2008 - scrive Di Feo - 189.000 voti quattro deputati. Un ottimo risultato e la gioia di tutto il popolo udiccino. Non sto qui a ricordare le mancate verità rese prima e dopo il voto. Fu in quel momento che ci fu il vero sacrificio dei dirigenti del Partito. Ultimi per scelta e per vera convinzione. Non ci furono proclami e nessuno ebbe la faccia tosta di dire e far dire ad altri tutto e il contrario di tutto. La verità è che la mala scelta della “candidatura” di Laurora Carlo segretario provinciale, quale candidato voluto dalla base del Partito è andata a farsi friggere".
"Sanza Angelo, - prosegue Di Feo - Segretario regionale si allinea alla volontà romana e nulla ha potuto contro i potenti del salotto bene di Casini. I negoziati bollenti portati avanti da Laurora hanno dimostrato la vera faccia di chi ha anteposto ad una linea politica e amministrativa gli interessi di salotto-bottega. Come si possono trascurare nella BAT - Sindaci e consiglieri provinciali eletti nell’UDC? Come si possono trascurare e danneggiare dirigenti di partito che da sempre hanno sostenuto le battaglie dell’Unione di Centro?", si interroga Di Feo.
Poi Di Feo attacca le scelte della lista pugliese: "Al quarto posto la Carlucci in onore al tradimento verso Berlusconi; per lei Casini era la pecorella nera da portare al macello. Poi il tradimento e il consequenziale approdo nell’UDC le hanno garantito una buona posizione al posto di Laurora".
"Le candidature di servizio le abbiamo offerte noi e pur essendo stati inseriti all’11 posto abbiamo detto no alle angherie che si sono commesse nei confronti degli iscritti e dei dirigenti della BAT e nel rispetto della nostra mai mutata ideologia saremo fermi nelle scelte e nelle decisoni che andranno salvaguardare gli interessi della popolazione della BAT", conclude Di Feo.
"Nel 2008 - scrive Di Feo - 189.000 voti quattro deputati. Un ottimo risultato e la gioia di tutto il popolo udiccino. Non sto qui a ricordare le mancate verità rese prima e dopo il voto. Fu in quel momento che ci fu il vero sacrificio dei dirigenti del Partito. Ultimi per scelta e per vera convinzione. Non ci furono proclami e nessuno ebbe la faccia tosta di dire e far dire ad altri tutto e il contrario di tutto. La verità è che la mala scelta della “candidatura” di Laurora Carlo segretario provinciale, quale candidato voluto dalla base del Partito è andata a farsi friggere".
"Sanza Angelo, - prosegue Di Feo - Segretario regionale si allinea alla volontà romana e nulla ha potuto contro i potenti del salotto bene di Casini. I negoziati bollenti portati avanti da Laurora hanno dimostrato la vera faccia di chi ha anteposto ad una linea politica e amministrativa gli interessi di salotto-bottega. Come si possono trascurare nella BAT - Sindaci e consiglieri provinciali eletti nell’UDC? Come si possono trascurare e danneggiare dirigenti di partito che da sempre hanno sostenuto le battaglie dell’Unione di Centro?", si interroga Di Feo.
Poi Di Feo attacca le scelte della lista pugliese: "Al quarto posto la Carlucci in onore al tradimento verso Berlusconi; per lei Casini era la pecorella nera da portare al macello. Poi il tradimento e il consequenziale approdo nell’UDC le hanno garantito una buona posizione al posto di Laurora".
"Le candidature di servizio le abbiamo offerte noi e pur essendo stati inseriti all’11 posto abbiamo detto no alle angherie che si sono commesse nei confronti degli iscritti e dei dirigenti della BAT e nel rispetto della nostra mai mutata ideologia saremo fermi nelle scelte e nelle decisoni che andranno salvaguardare gli interessi della popolazione della BAT", conclude Di Feo.