“Puglia, nell'isola ‘felice' galoppa la cassa integrazione”

BARI. “L'isola felice che non c'è. E' la Puglia di Vendola in cui cresce esclusivamente la cassa integrazione. I dati 2012 sono quelli ufficiali dell'Inps e resi noti dalla Uil Puglia e di Bari: l'anno appena concluso fa registrare, infatti, un consistente aumento della cassa integrazione sul precedente anno". A riferirlo il vicecapogruppo PdL alla Regione Puglia, Massimo Cassano.
"Nel 2012 - prosegue Cassano - le aziende italiane hanno chiesto all’Inps quasi 1,1 miliardi di ore di cassa integrazione a fronte dei 973 milioni del 2011, con un aumento del 12,1% rispetto al 2011. Pertanto, quasi eguagliato il triste primato del 2010 allorquando le ore autorizzate dall’Inps furono 1,2 miliardi. In Puglia, nel 2012 l’aumento sul 2011 è decisamente superiore rispetto al dato nazionale: addirittura del 20,5%, 62,8 milioni di ore nel 2012 a fronte dei 52,1 milioni del 2011. Poi, passando dal dato complessivo annuale a quello mensile, nell’ultimo mese di dicembre sono stati autorizzati in Puglia 3,8 milioni di ore da parte dell’Inps, con un incremento del 34,5% sul precedente mese di novembre. Nel merito, le ore richieste all’Inps dalle aziende della Puglia per la cassa integrazione ordinaria (Cigo) a dicembre diminuiscono, su ottobre 2012, del 15,3%, ma sono in rialzo di 19,6 punti percentuali in termini tendenziali (cioè rispetto a dicembre 2011). Gli interventi straordinari (Cigs) di dicembre crescono in maniera considerevole rispetto a novembre scorso (+ 66,2%), nonché rispetto a dicembre 2011 (+ 109,1%). Infine, impennata a dicembre della cassa in deroga (Cigd) che registra un pesante aumento pari al 207,9% su novembre 2012 mentre è in controtendenza su base annua (-54,3%).
Il sospetto che tra un brindisi elettorale e l'altro, la Giunta regionale abbondi in fantasia, è sempre più forte. Vendola e soci infatti hanno ormai perso ogni contatto con un territorio e una realtà imprenditoriale e occupazionale che raccontano storie reali ben meno felici. Del resto come non ricordare la misera caduta nell'oblio della promessa dei cento cantieri e dei centomila posti di lavoro?”, conclude Cassano.

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