BRINDISI. Proseguono gli eventi culturali nella città di Brindisi: sabato 2 febbraio, a partire dalle ore 18 presso la sede del comitato "Brindisi Bene Comune" in via Porta Lecce n°80, in collaborazione con la libreria LiberaMente, si terrà la presentazione del nuovo libro di Giuseppe De Marzo dal titolo “Anatomia di una Rivoluzione”.
Per quanto riguarda l'autore Giuseppe De Marzo, è un economista, giornalista, attivista e scrittore. Collabora con l’Unità, il Manifesto, Latinoamerica ed è membro del Forum Politiche Economiche della CGIL. Fondatore e portavoce dell’Associazione A SUD è tra i fondatori di RIGAS, la Rete Italiana per la Giustizia Sociale.
Per quel che riguarda, infine, il suo libro, si parte da un'analisi della più grave crisi della storia contemporanea. Si intrecciano e sommano congiunture economica, finanziaria, ecologica, alimentare, energetica e migratoria. I modelli e le teorie proposte in passato non sono in grado di affrontare e risolvere la complessità di uno stallo multiforme e sistemico. C’è dunque bisogno di un cambio di paradigma e la chiave sta nella relazione tra giustizia e sostenibilità.
Il liberismo si fonda, infatti, su uno schema di civilizzazione che penalizza principi come la libertà e l’uguaglianza. Inoltre, la democrazia rappresentativa non riesce più a dare risposte e appare impotente dinanzi alla più grave minaccia per l’umanità: la crisi ecologica. I cambiamenti nelle politiche ambientali non possono certo arrivare dalle grandi multinazionali, dagli organismi sovranazionali o dall’accademia ma possono venire solo dai movimenti per la giustizia ambientale e sociale che stanno mettendo profondamente in discussione il modello di sviluppo.
Nel volume l'autore esamina, inoltre, la nascita dei movimenti per la giustizia ambientale e come questi abbiano ridefinito termini, immaginario e prospettive. Affronta le relazioni tra diritti della natura e diritti umani, tra razzismo ambientale e movimenti, tra democrazia deliberativa e filosofia pluralista. Un saggio di alto livello, un’analisi profonda che acquista ancora più valore dopo il fallimento dell’attesa Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro, che ha partorito un documento finale che giova solo alle grandi corporation e alle banche, responsabili della distruzione ambientale e fautrici della green economy: un cavallo di Troia che consentirebbe di mettere un prezzo anche alla natura.
Daniele Martini
Per quanto riguarda l'autore Giuseppe De Marzo, è un economista, giornalista, attivista e scrittore. Collabora con l’Unità, il Manifesto, Latinoamerica ed è membro del Forum Politiche Economiche della CGIL. Fondatore e portavoce dell’Associazione A SUD è tra i fondatori di RIGAS, la Rete Italiana per la Giustizia Sociale.
Per quel che riguarda, infine, il suo libro, si parte da un'analisi della più grave crisi della storia contemporanea. Si intrecciano e sommano congiunture economica, finanziaria, ecologica, alimentare, energetica e migratoria. I modelli e le teorie proposte in passato non sono in grado di affrontare e risolvere la complessità di uno stallo multiforme e sistemico. C’è dunque bisogno di un cambio di paradigma e la chiave sta nella relazione tra giustizia e sostenibilità.
Il liberismo si fonda, infatti, su uno schema di civilizzazione che penalizza principi come la libertà e l’uguaglianza. Inoltre, la democrazia rappresentativa non riesce più a dare risposte e appare impotente dinanzi alla più grave minaccia per l’umanità: la crisi ecologica. I cambiamenti nelle politiche ambientali non possono certo arrivare dalle grandi multinazionali, dagli organismi sovranazionali o dall’accademia ma possono venire solo dai movimenti per la giustizia ambientale e sociale che stanno mettendo profondamente in discussione il modello di sviluppo.
Nel volume l'autore esamina, inoltre, la nascita dei movimenti per la giustizia ambientale e come questi abbiano ridefinito termini, immaginario e prospettive. Affronta le relazioni tra diritti della natura e diritti umani, tra razzismo ambientale e movimenti, tra democrazia deliberativa e filosofia pluralista. Un saggio di alto livello, un’analisi profonda che acquista ancora più valore dopo il fallimento dell’attesa Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro, che ha partorito un documento finale che giova solo alle grandi corporation e alle banche, responsabili della distruzione ambientale e fautrici della green economy: un cavallo di Troia che consentirebbe di mettere un prezzo anche alla natura.
Daniele Martini