TARANTO. Sì alle energie da fonti rinnovabili, ma no all'impianto eolico di Manduria. Così Slow Food Puglia si schiera con i cittadini, gli agricoltori e i viticoltori, con il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e con tutte le associazioni che si battono contro l'installazione del Parco Eolico che, secondo l'associazione, comprometterebbe le campagne e il paesaggio dell'area.
"L'obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 - fa sapere Slow Food Puglia- si può raggiungere senza fare danni, e pensiamo si possa anche superare. Questo vuole essere un grido di dolore contro il consumo di territorio e di suolo agricolo in tutte le sue forme, la più grande catastrofe ambientale e culturale cui l'Italia abbia assistito, inerme negli ultimi decenni. Se la terra agricola sparisce, il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico, culturale. E' noto che in Italia ogni anno vengono consumati 500 kmq di terra fertile, pari a tre volte l'estensione della città di Milano".
"Già decine e decine di pale eoliche stravolgono il paesaggio pugliese, ma questo sacrificio del nostro paesaggio non ha alcun riscontro positivo sulla comunità: le bollette sono sempre uguali mentre il valore dei terreni agricoli e in generale degli immobili in prossimità degli impianti eolici crolla inesorabilmente", sottolinea Slow Food Puglia che, nel solidarizzare con chi si oppone al Parco Eolico, chiede alle istituzioni competenti azioni a difesa del territorio manduriano e pugliese.
"L'obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 - fa sapere Slow Food Puglia- si può raggiungere senza fare danni, e pensiamo si possa anche superare. Questo vuole essere un grido di dolore contro il consumo di territorio e di suolo agricolo in tutte le sue forme, la più grande catastrofe ambientale e culturale cui l'Italia abbia assistito, inerme negli ultimi decenni. Se la terra agricola sparisce, il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico, culturale. E' noto che in Italia ogni anno vengono consumati 500 kmq di terra fertile, pari a tre volte l'estensione della città di Milano".
"Già decine e decine di pale eoliche stravolgono il paesaggio pugliese, ma questo sacrificio del nostro paesaggio non ha alcun riscontro positivo sulla comunità: le bollette sono sempre uguali mentre il valore dei terreni agricoli e in generale degli immobili in prossimità degli impianti eolici crolla inesorabilmente", sottolinea Slow Food Puglia che, nel solidarizzare con chi si oppone al Parco Eolico, chiede alle istituzioni competenti azioni a difesa del territorio manduriano e pugliese.