Simboli falsi: l'ira di Grillo. Anche Moggi scende in campo

Beppe Grillo, leader del M5S

ROMA. Sono stati depositati al Viminale i primi simboli dei partiti che parteciperanno alle elezioni politiche. Il primo è stato il Movimento Associativo Italiano all'Estero (Maie) dell'onorevole Ricardo Merlo. Al secondo e al sesto posto il Movimento Cinque Stelle (il secondo non è il simbolo originario del movimento di Grillo). Al terzo posto un altro 'falso', 'Rivoluzione civile', al quarto il Partito Pirata, al quinto Destra nazionale-Msi e all'ottavo (il settimo non è ancora stato esposto) il simbolo al Senato con 'Monti per l'Italia'.

"Qualcuno ha fatto il furbo, ma non sappiamo chi siano", ha detto un esponente del Movimento cinque stelle di Beppe Grillo commentando il fatto che sia stato depositato al Viminale ed affisso in bacheca un simbolo del Movimento "falso". "Non sappiamo cosa sia successo - ha concluso - ma si tratta di una vera truffa che vuole danneggiare il nostro partito". "Siamo buoni, abbiamo gli avvocati ma poi se non entriamo non venite a parlare di democrazia, c'é il cane di paglia di 6 milioni di votanti: voglio vedere cosa succede", ha aggiunto Grillo.  "Com'é possibile? Chi c'è dietro?": lo chiede Beppe Grillo, sul suo blog mostrando una foto che vede insieme il simbolo 'falso' e quello vero del Movimento 5 Stelle presentati oggi al Viminale. Il simbolo 'farlocco' è praticamente identico a quello ufficiale, manca solamente, nella parte in basso, la dicitura "beppegrillo.it".

"Ho riflettuto a lungo e ho deciso di accettare la candidatura offertami da Antonio Ingroia, persona che stimo ed ammiro per la sua eroica azione svolta all'interno della magistratura". Lo scrive, sul suo profilo Facebook, Giovanni Favia. "Ho letto - sottolinea Favia - i 10 punti costitutivi della lista Rivoluzione civile e li ho ritenuti in linea con le battaglie fino ad oggi svolte in nome e per conto del Movimento Cinque Stelle. Sotto il profilo politico, mi è stata garantita massima indipendenza e nessun bisogno di tesserarmi a partiti o movimenti, cosa che non farò".

Il consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Giovannia Favia, espulso da Beppe Grillo e dal M5S, sarà il capolista alla Camera di Rivoluzione Civile in regione. Lo ha annunciato lo stesso Favia, sciogliendo una riserva durata più di una settimana. Anche qualora non fosse eletto, Favia presenterebbe le sue dimissioni irrevocabili di consigliere regionale alla prossima semestrale di M5S.

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