BARI. La condanna ad oltre sei anni di reclusione per corruzione, illecito finanziamento ai partiti, peculato e abuso d'ufficio e' stata chiesta per l'ex ministro Raffaele Fitto, parlamentare del Pdl a processo a Bari per presunti illeciti in appalti.
+ L'ex ministro: allibito da richiesta giudici Procura
A Fitto, che all'epoca era presidente della Regione Puglia, e' contestata una presunta tangente da 500.000 euro versata dall'editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci per il quale e' stata chiesta la condanna ad oltre 4 anni di reclusione.
"Affinche' i sette lunghi anni trascorsi dall'inizio di questo calvario mediatico-giudiziario non sbiadiscano la memoria, ricordiamo che sui tre pm che hanno condotto l'inchiesta 'La fiorita' uno non ha perso occasioni per manifestare la sua collocazione e un altro e' divenuto assessore della giunta Vendola dopo aver indagato sui suoi avversari politici". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.
"L'incredibile richiesta di oggi nei confronti di Raffaele Fitto - prosegue- e' l'indegno coronamento di una lunga storia di uso politico della giustizia che a Bari per lungo tempo e' stato un tratto distintivo. In attesa dell'ennesima assoluzione -conclude Quagliariello - a Fitto convinta solidarieta'".
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A Fitto, che all'epoca era presidente della Regione Puglia, e' contestata una presunta tangente da 500.000 euro versata dall'editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci per il quale e' stata chiesta la condanna ad oltre 4 anni di reclusione.
"Affinche' i sette lunghi anni trascorsi dall'inizio di questo calvario mediatico-giudiziario non sbiadiscano la memoria, ricordiamo che sui tre pm che hanno condotto l'inchiesta 'La fiorita' uno non ha perso occasioni per manifestare la sua collocazione e un altro e' divenuto assessore della giunta Vendola dopo aver indagato sui suoi avversari politici". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.
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