ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) - Il suono prolungato delle sirene dei traghetti ha salutato il ritorno in mare dello scoglio delle Scole contro cui un anno fa ando' a schiantarsi la Concordia prima di naufragare. Alla cerimonia, che apre le iniziative previste per l'anniversario della tragedia, hanno assistito i familiari e i parenti delle 32 vittime del disastro a bordo di uno dei traghetti.
Lo scoglio era stato strappato dalla Concordia ed era rimasto conficcato nella lamiera per diversi mesi.
+ De Falco: Concordia smarrì strada
Silenzio e finestre chiuse a casa di Francesco Schettino, oggi, a un anno dalla tragedia della Costa Concordia. Nessuna risposta al citofono e al telefono.
In paese qualcuno dice di aver visto Schettino in questi giorni. Ma tanti altri, perfino i vicini di casa, dicono che il comandante in giro non lo si vede proprio piu'. Intanto nel vicoletto di Meta di Sorrento che porta a casa Schettino, resta in bella mostra la scritta sul muro ''Stampa e tv = infamita'''.
"VIDI LA NAVE CHE ANDAVA DRITTA CONTRO LA MONTAGNA" - Pochi attimi prima che la Costa Concordia andasse a speronare gli scogli davanti all'Isola del Giglio, in una delle più terribili tragedia che la storia navale ricordi, il comandante Francesco Schettino guardando dal finestrone dalla plancia di comando vide che "c'era la montagna di fronte, andavamo dritti verso la montagna". E' uno dei passaggi dell'intervista rilasciata da Francesco Schettino a 'L'Arena', il programma di 'Domenica In' condotto da Massimo Giletti, nel giorno dell'anniversario del naufragio, aggiungendo: "Chi e' preposto al radar doveva dire che c'era la terra di fronte". "Durante il mio interrogatorio io ho detto - aggiunge Schettino - se noi viravamo a destra non prendevamo nulla... io ero convinto che un team di persone che osservano il radar, se vedono che la nave sta sbattendo in uno scoglio, devono dirlo".
"Chi e' preposto a quel ruolo, che osservano il radar - ribadisce Schettino - dovevano dire che di fronte avevamo la terra". Invece "mi fu detto che se passavamo dritti noi passavamo bene. Cosi' - conclude - mi sono autoincolpato perche' questa informazione e' stata raccolta da un team di persone preposte a quel ruolo". "Parlai di blackout perche' c'era da gestire il panico".
E' uno dei passaggi dell'intervista rilasciata da Francesco Schettino a 'L'Arena', il programma di 'Domenica In' condotto da Massimo Giletti, nel giorno dell'anniversario del naufragio all'Isola del Giglio. "Ho cercato di non aggravare la situazione - aggiunge - volevo che i passeggeri fossero tutti contati e messi sulle scialuppe".
SCHETTINO: DOLORE VA PORTATO DENTRO - "Dall'ultimo 13 gennaio per tutti i giorni della mia vita futura, in modo strettamente personale, io avrò sempre qualcosa nel mio cuore che mi legherà all'evento e alle famiglie delle vittime. Il dolore a mio avviso non va esibito, è qualche cosa che noi ci portiamo dentro". Così il comandante Francesco Schettino in un'intervista trasmessa oggi a Domenica In.
"Quello che io posso dire - ha aggiunto - è di volermi unire sentitamente al dolore di tutte le vittime, dei famigliari delle vittime".
Lo scoglio era stato strappato dalla Concordia ed era rimasto conficcato nella lamiera per diversi mesi.
+ De Falco: Concordia smarrì strada
Silenzio e finestre chiuse a casa di Francesco Schettino, oggi, a un anno dalla tragedia della Costa Concordia. Nessuna risposta al citofono e al telefono.
In paese qualcuno dice di aver visto Schettino in questi giorni. Ma tanti altri, perfino i vicini di casa, dicono che il comandante in giro non lo si vede proprio piu'. Intanto nel vicoletto di Meta di Sorrento che porta a casa Schettino, resta in bella mostra la scritta sul muro ''Stampa e tv = infamita'''.
"VIDI LA NAVE CHE ANDAVA DRITTA CONTRO LA MONTAGNA" - Pochi attimi prima che la Costa Concordia andasse a speronare gli scogli davanti all'Isola del Giglio, in una delle più terribili tragedia che la storia navale ricordi, il comandante Francesco Schettino guardando dal finestrone dalla plancia di comando vide che "c'era la montagna di fronte, andavamo dritti verso la montagna". E' uno dei passaggi dell'intervista rilasciata da Francesco Schettino a 'L'Arena', il programma di 'Domenica In' condotto da Massimo Giletti, nel giorno dell'anniversario del naufragio, aggiungendo: "Chi e' preposto al radar doveva dire che c'era la terra di fronte". "Durante il mio interrogatorio io ho detto - aggiunge Schettino - se noi viravamo a destra non prendevamo nulla... io ero convinto che un team di persone che osservano il radar, se vedono che la nave sta sbattendo in uno scoglio, devono dirlo".
"Chi e' preposto a quel ruolo, che osservano il radar - ribadisce Schettino - dovevano dire che di fronte avevamo la terra". Invece "mi fu detto che se passavamo dritti noi passavamo bene. Cosi' - conclude - mi sono autoincolpato perche' questa informazione e' stata raccolta da un team di persone preposte a quel ruolo". "Parlai di blackout perche' c'era da gestire il panico".
E' uno dei passaggi dell'intervista rilasciata da Francesco Schettino a 'L'Arena', il programma di 'Domenica In' condotto da Massimo Giletti, nel giorno dell'anniversario del naufragio all'Isola del Giglio. "Ho cercato di non aggravare la situazione - aggiunge - volevo che i passeggeri fossero tutti contati e messi sulle scialuppe".
SCHETTINO: DOLORE VA PORTATO DENTRO - "Dall'ultimo 13 gennaio per tutti i giorni della mia vita futura, in modo strettamente personale, io avrò sempre qualcosa nel mio cuore che mi legherà all'evento e alle famiglie delle vittime. Il dolore a mio avviso non va esibito, è qualche cosa che noi ci portiamo dentro". Così il comandante Francesco Schettino in un'intervista trasmessa oggi a Domenica In.
"Quello che io posso dire - ha aggiunto - è di volermi unire sentitamente al dolore di tutte le vittime, dei famigliari delle vittime".
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