GRAVINA IN PUGLIA (BA). Dopo la visita dell’ambasciatore giapponese in Italia, Masaharu Kohno, alla nostra città e l’accoglienza riservatagli dall’Amministrazione comunale, l’illustre ospite ha sentito il dovere di inviare, il 5 febbraio scorso, al primo cittadino, in primis, ma tramite lui a tutti i suoi collaboratori, “una lettera di ringraziamento per il caloroso benvenuto riservatoci in occasione della nostra visita alla bella città che rappresenta” . Ricordiamo che il rappresentante del Governo giapponese in Italia, nel corso della sua visita in Puglia, ha voluto fare, tra l’altro, tappa a Gravina per visitare i luoghi che sono stati oggetto del progetto, Tebaidi del Sud, realizzato, con un finanziamento del governo nipponico, all’Università di Kanasawa, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre dure di Firenze, e dal professore Takaharu Miyashita, docente di Storia dell'Arte Occidentale, nonché direttore del Centro di Ricerca sulla Pittura Murale Italiana, unico in tutto l'Oriente.
Scrive, infatti, il diplomatico: “poter visitare gli affreschi del Museo della Fondazione Ettore Pomarici – Santomasi, nonché il gruppo di chiese rupestri conservate nella Vostra città, sui quali il Professor Mihashita del Centro di Ricerca sulla Pittura Murale dell’Università di Kanazawa ha condotto i propri studi, e poter così vedere in prima persona il contributo del governo e di ricercatori giapponesi alla conservazione dei beni culturali italiani, è stato per me fonte di profonda emozione”.
Abbiamo avuto modo di ribadire, da subito, che quella fu una giornata storica e memorabile per la vita e la storia ultramillenaria della nostra città. In una visita in cui tutto ha funzionato alla perfezione per puntualità, visita ai luoghi programmati, per tempestività cronologica, considerati gli impegni successivi dell’illustre ospite. Una visita lampo, ma feconda e produttiva sul piano concreto e sostanziale, tanto è vero che l’autore della missiva, così si esprime: “anche di qui in avanti, in qualità di Ambasciatore, mi adopererò al meglio al fine di intensificare ulteriormente l’interscambio culturale tra Giappone e Italia. Rinnovando i miei ringraziamenti, auspico proficue attività future per il Comune che rappresenta e colgo l’occasione per porgerLe i miei migliori saluti”. Cosa si poteva pretendere di più da una persona che non ci conosceva, che non conosceva neanche dove fosse posizionata, geograficamente, la nostra città? Nulla. Se non che questa lettera è stata inviata solo al primo cittadino di Gravina, nonostante il titolare dell’Ambasciata giapponese in Italia avesse visitato o fosse stato ospite di Castel del Monte, Matera, Alberobello, Lecce.
E’ la gratificazione che arriva alla nostra città, impegnata, da oltre tre anni, a realizzare un progetto, intercettato per caso, e che servirà ad arricchire le nostre conoscenze sul piano artistico e culturale, in barba ai tanti ingombranti ignoranti che non mancano, non sono mancati e non mancheranno mai di esistere per la gloria delle loro frustrazioni mentali, personali, esistenziali; dei loro inutili deliri di onnipotenza caduti e scivolati nel vuoto dei loro baratri; sulle rotaie perdute e disperse dei loro burroni vuoti, insignificanti o pieni della loro insignificante insulsaggine.
Tags
Cultura e Spettacoli