BARI. “Michele Emiliano dovrebbe chiarire il suo ruolo istituzionale e comunicare se intende rimanere sindaco di Bari o tornare a fare il sostituto procuratore; in questo momento, infatti, la sua mente sembra pervasa da una profonda confusione che lo porta a ergersi all’improbabile ruolo di sceriffo, con risultati che assumerebbero connotati grotteschi, se non fosse che le sue parole, ancora una volta, riecheggiano come un monito verso l’antifascismo più becero e violento”.
Giulio Quarta, responsabile regionale di CasaPound Italia e candidato alla Camera dei Deputati, risponde a tono all’indomani delle gravi accuse mosse da Michele Emiliano nei confronti dell’associazione. Il sindaco di Bari, nella Giornata del Ricordo dedicata ai martiri delle foibe e agli esuli giuliano-dalmati, ha ritenuto opportuno distrarre l’attenzione mediatica dal tema giornaliero, lanciando l’ennesimo attacco a CasaPound Italia, invocandone la chiusura e l’avvio di procedimenti penali nei confronti dei vertici locali e nazionali, sulla base di demenziali supposizioni e giudizi personali.
“Non permetteremo a Emiliano di inquinare la campagna elettorale con accuse infondate, lanciate ad arte nel tentativo di replicare in Puglia quanto già visto in Campania, con l’inchiesta farsa di Napoli” dichiara Quarta, aggiungendo che “invece di cercare il torbido nelle acque limpide dell’impegno politico, sociale e culturale di CasaPound Italia, occorrerebbe puntare il faro sull’operato degli ex magistrati impegnati in politica e sui possibili conflitti di ruolo e interesse tra amministrazioni e procure. Del resto – conclude il responsabile di Cpi Puglia – non siamo certo noi i primi a evidenziare che troppi magistrati della procura di Bari, negli ultimi anni, hanno appeso la toga al muro per avviare fortunate carriere politiche”.