CITTA' DEL VATICANO. Il Papa Benedetto XVI invita a "non strumentalizzare Dio per i propri fini, dando più importanza al successo e ai beni materiali". "Il tentatore è subdolo - ha detto all'Angelus -: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari".
"In questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce", ha proseguito Benedetto XVI. "In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio", ha aggiunto con riferimento ai brani evangelici odierni sulle tentazioni di Gesù nel deserto.
"Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l'io o Dio? L'interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?".
Secondo il Papa non bisogna "avere paura" di affrontare "il combattimento contro lo spirito del male": "l'importante è che lo facciamo con Cristo, il Vincitore", ha detto il Papa all'Angelus, invitando a rivolgersi "alla Madre, Maria". "Invochiamola con fiducia filiale nell'ora della prova - ha aggiunto -, e lei ci farà sentire la potente presenza del suo Figlio divino, per respingere le tentazioni con la Parola di Cristo, e così rimettere Dio al centro della nostra vita".
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