BARI. “Forse è il caso di ricordare che gli scali aeroportuali pugliesi sono quattro, almeno fino a prova contraria. Ma se l’avversione a prevedere una progettazione concreta per il rilancio delle infrastrutture di Grottaglie e Foggia è un dato di fatto tanto incomprensibile quanto ormai consolidato e appurato, lascia basiti invece la posizione dell’assessore regionale ai trasporti Minervini, che considerando ‘strategico’ solo l’aeroporto di Bari, retrocede a scalo di seconda fascia anche Brindisi”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, torna sul “Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale”, che ha subito una brusca frenata dinanzi al fronte compatto dei no allestito dalle Regioni.
“E’ positivo che la riforma, profondamente incompleta e penalizzante per la nostra regione, si sia arenata. Tuttavia è inconcepibile – continua Pugliese – che un assessore regionale, che dovrebbe puntare ad un equo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio, inserisca solo Bari tra gli aeroporti ‘strategici di livello europeo – e quindi in grado di puntare ai finanziamenti europei – per le sue caratteristiche infrastrutturali e volumi di traffico’. Così, neanche tanto implicitamente – attacca il Segretario regionale della UIL – si ammette la non volontà di investire su Brindisi, Taranto e Foggia. Incorrendo, sia chiaro, in un clamoroso errore, in un beffardo autogol. Brindisi, difatti, rappresenta una porta d’accesso importantissima per un mercato turistico fondamentale per l’economia regionale qual è il Salento. Su Taranto e Foggia ci siamo espressi più volte, con scarsi risultati, proprio a causa della cocciuta politica dell’assessorato ai trasporti. Quello dauno sarebbe infatti un punto di riferimento vitale non solo per il turismo religioso, ma anche per un’economia agricola imponente come quella foggiana, senza dimenticare il Molise e la Campania orientale. Lo stesso dicasi per Taranto, umiliato nel tempo da un presunto uso cargo previsto in tre piani regionali per i trasporti consecutivi e mai applicato nella pratica, da continue promesse, mai mantenute, di attivazione di voli passeggeri in direzione Roma e Milano, da fondi europei stanziati e poi puntualmente sviati verso altri scali. Eppure – prosegue Pugliese – stiamo parlando dell’aeroporto con maggiori potenzialità della regione, l’unico con una pista in grado di accogliere aerei di grandi dimensioni come i Jumbo, polo indiscusso per l’intero arco ionico, dall’alto Salento alla Calabria settentrionale”.
Pugliese conclude ribadendo come “solo attraverso una rete aeroportuale efficace, che completi un sistema infrastrutturale efficiente, sia possibile ambire ad un rilancio dell’economia pugliese che riporti le ambizioni competitive della regione a livello europeo”.