Il Cavaliere a Bari presenta il suo programma

L'ex premier Silvio Berlusconi a Bari
Nicola Zuccaro. "Torno a dedicarmi pienamente alla libertà del Paese". Dopo due ore di monologo scandito da sketch e domande a quiz rivolte al numeroso pubblico che ha affollato il Teatroteam, Silvio Berlusconi chiude così la sua tappa barese elencando metodicamente i punti del programma del Popolo delle Libertà. In primis l'Imu. L'imposta tanto odiata dagli italiani ha soffocato le famiglie violando sia la sacralità del valore della casa che il settore edile con ovvie ricadute sull'indotto collegato. Il Cavaliere non si risparmia nel snocciolare dati risalenti da lui raccolti pochi giorni fa in occasione della sua presenza ad un Convegno dell'Ance.

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Dai 4.500 miliardi di patrimonio immobiliare persi ai 190.000 disoccupati poco è passato per gridare a chiare lettere l'abolizione e la restituzione dell'Imu agli italiani. Il "meno tasse e più servizi" ha rappresentato l'altro filo conduttore del monologo berlusconiano lungo il quale i punti cardine sono stati temi quali la riduzione della spesa dello Stato italiano (nel 2012 si è attestata sugli 800 miliardi di euro), l'eliminazione, sia pure graduale, dell'Irap. Per compensare le entrate tributarie, Berlusconi ha proposto l'aumento della tassazione sui beni che non sono di prima necessità quali alcool e tabacchi.

Fra una battuta e l'altra rivolta ad indirizzo degli avversari (Grillo, Monti e Bersani) non sono mancate le consuete osservazioni relative alla riforma della Costituzione e a quella della Giustizia; quest'ultima giunta puntuale nel giorno della condanna di primo grado per 4 anni all'ex Governatore della Puglia Raffaele Fitto del quale, Berlusconi, sostiene alla luce della lettura delle carte processuali l'assoluta estraneità dei fatti.

A questi temi, peraltro già noti, l'autentica novità di questa campagna elettorale è il "Patto del Parlamentare". Il documento sottoscritto dai candidati del Pdl di Camera e Senato contiene delle proposte che vanno dall'azzeramento del finanziamento pubblico ai partiti alla riduzione dello stipendio di Senatore e Deputato. Alla chiosa che ha scandito le battute finali e rappresentata dall'impegno di portare in 5 anni al 40% la riduzione della pressione fiscale si aggiunge quest'ultima novità ripetutamente scandita da invocazioni ad indirizzo del Cavaliere.

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