BARI. E' forte il dolore per l'ennesimo incidente sul lavoro accaduto all'Ilva di Taranto, che ha sottratto alla vita ed agli affetti dei suoi familiari un giovane lavoratore di 42 anni. Un dramma assurdo e frustrante, se si considera che e' avvenuto in un settore dell'azienda attualmente fermo". Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia, esprime il cordoglio del sindacato per la morte di Ciro Moccia, vittima di una caduta mentre era al lavoro sul piano di carico della batteria numero 9 delle cokerie per un pronto intervento alla colata, e rivolge un augurio di pronta guarigione ad Antonio Liti, lavoratore della ditta Mir, rimasto gravemente ferito nel medesimo incidente.
"Si tratta del terzo incidente mortale all'Ilva negli ultimi mesi - continua Pugliese - sintomo che la sicurezza nello stabilimento e' tutt'altro che impeccabile e necessita di un'attenta e severa rivisitazione. Fa specie che, a poche ore dalla pubblicazione dei dati che annunciano una riduzione del 9% degli incidenti sul lavoro in Italia, si registri una tragedia di tali proporzioni. Un segnale - sottolinea Pugliese - che deve far riflettere, che ci vieta di accogliere con toni trionfalistici le fredde statistiche e ci impone, invece, di approfondire ulteriormente la questione sicurezza sul posto di lavoro con ogni forza e strumento a disposizione. Non si puo' e non si deve morire per lavoro. L'occupazione, degna e sicura, deve ritornare ad essere sinonimo di vita e di benessere".