BARI. “Quanto accade oggi in Puglia intorno all’esiguità dei fondi destinati a finanziare per il 2013 la cassa integrazione e la mobilità in deroga con appena 63 mln di euro a fronte di un fabbisogno regionale che supera il triplo di questa cifra, è emblematico da una parte della inconsistenza delle politiche del governo Vendola, supportate dalla gran cassa degli spot, ma assolutamente prive di concreta attenzione alle problematiche del lavoro e della impresa". Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore PdL Grande Città di Bari.
"Dall’altra parte, - prosegue la nota - accende i riflettori, finalmente, sul percorso positivo e concreto che il governo Berlusconi, con il ministro Fitto e prima dell’arrivo del tecnico Monti, aveva avviato con le regioni del Mezzogiorno e proprio con la Puglia, individuando le risorse disponibili, condividendo le priorità e ottimizzando impegno e spesa, a cominciare dai fondi Fas, in una nuova e proficua ottica delle politiche di coesione.
Oggi, mentre la disoccupazione tocca vette altissime, lavoratori e imprese soffrono sotto i colpi di interventi recessivi e di una pressione fiscale che il governo regionale ha reso anzitempo insostenibile, considerato che già da qualche anno i pugliesi pagano tasse inique per servizi inefficienti, sia l’assessora Gentile che il presidente Vendola recitano la parte di Alice nel Paese delle Meraviglie, l’una chiedendosi che fine hanno fatto gli accordi con il Governo, l’altro ricordando che l’anno scorso per la Cig c’erano 200 mln di euro.
In questo siparietto si inserisce la Cgil Puglia che si chiede chi, tra i candidati, vorrà sostenere la battaglia dell’implementazione dei fondi per gli ammortizzatori, considerato che risultano oltre 50mila i lavoratori purtroppo interessati alla fruizione.
"Penso sia serio, - spiega ancora D'Ambrosio Lettieri - in questo momento, avanzare proposte credibili per arrestare l’emorragia occupazionale attraverso azioni concrete di sostegno e di rilancio dell’economia, in tutto il Paese, ma in particolare al Sud. In questa direzione, raccolgo l’appello lanciato dal presidente di Confindustria Bari e Bat, Vinci su queste questioni cruciali.
Il PdL intende rilanciare il Piano Nazionale per il Sud voluto e implementato dal Governo Berlusconi e che prevede la concentrazione della strategia, della programmazione e delle risorse su pochi obiettivi prioritari (infrastrutture e beni pubblici, ricerca e innovazione, istruzione e competenze) rilevanti per lo sviluppo del Mezzogiorno, nel rispetto delle politiche di coesione, non più considerata come risarcitoria, ma come promotrice di sviluppo. Proprio nello strumento del credito d’imposta il Piano individua gli interventi rivolti ad aiutare le imprese a superare le strozzature alla loro crescita e promuovere il ricorso alla fiscalità di vantaggio.
Nessuna seria prospettiva di crescita per il Mezzogiorno è possibile sino a quando le politiche di sviluppo siano nei fatti la semplice sommatoria di programmi regionali espressione di visioni localistiche che non alzano lo sguardo oltre il confine amministrativo.
Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una detrazione (sotto forma di credito d’imposta) dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni; sostituzione dell’attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione; pagamenti più rapidi della pubblica amministrazione, in applicazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento sono alcune delle proposte concrete su cui siamo impegnati nella prossima legislatura. Che, per questo, auspichiamo, per il bene del Paese e del Sud, sia di Governo per il centrodestra”, conclude D'Ambrosio Lettieri.
"Dall’altra parte, - prosegue la nota - accende i riflettori, finalmente, sul percorso positivo e concreto che il governo Berlusconi, con il ministro Fitto e prima dell’arrivo del tecnico Monti, aveva avviato con le regioni del Mezzogiorno e proprio con la Puglia, individuando le risorse disponibili, condividendo le priorità e ottimizzando impegno e spesa, a cominciare dai fondi Fas, in una nuova e proficua ottica delle politiche di coesione.
Oggi, mentre la disoccupazione tocca vette altissime, lavoratori e imprese soffrono sotto i colpi di interventi recessivi e di una pressione fiscale che il governo regionale ha reso anzitempo insostenibile, considerato che già da qualche anno i pugliesi pagano tasse inique per servizi inefficienti, sia l’assessora Gentile che il presidente Vendola recitano la parte di Alice nel Paese delle Meraviglie, l’una chiedendosi che fine hanno fatto gli accordi con il Governo, l’altro ricordando che l’anno scorso per la Cig c’erano 200 mln di euro.
In questo siparietto si inserisce la Cgil Puglia che si chiede chi, tra i candidati, vorrà sostenere la battaglia dell’implementazione dei fondi per gli ammortizzatori, considerato che risultano oltre 50mila i lavoratori purtroppo interessati alla fruizione.
"Penso sia serio, - spiega ancora D'Ambrosio Lettieri - in questo momento, avanzare proposte credibili per arrestare l’emorragia occupazionale attraverso azioni concrete di sostegno e di rilancio dell’economia, in tutto il Paese, ma in particolare al Sud. In questa direzione, raccolgo l’appello lanciato dal presidente di Confindustria Bari e Bat, Vinci su queste questioni cruciali.
Il PdL intende rilanciare il Piano Nazionale per il Sud voluto e implementato dal Governo Berlusconi e che prevede la concentrazione della strategia, della programmazione e delle risorse su pochi obiettivi prioritari (infrastrutture e beni pubblici, ricerca e innovazione, istruzione e competenze) rilevanti per lo sviluppo del Mezzogiorno, nel rispetto delle politiche di coesione, non più considerata come risarcitoria, ma come promotrice di sviluppo. Proprio nello strumento del credito d’imposta il Piano individua gli interventi rivolti ad aiutare le imprese a superare le strozzature alla loro crescita e promuovere il ricorso alla fiscalità di vantaggio.
Nessuna seria prospettiva di crescita per il Mezzogiorno è possibile sino a quando le politiche di sviluppo siano nei fatti la semplice sommatoria di programmi regionali espressione di visioni localistiche che non alzano lo sguardo oltre il confine amministrativo.
Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una detrazione (sotto forma di credito d’imposta) dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni; sostituzione dell’attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione; pagamenti più rapidi della pubblica amministrazione, in applicazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento sono alcune delle proposte concrete su cui siamo impegnati nella prossima legislatura. Che, per questo, auspichiamo, per il bene del Paese e del Sud, sia di Governo per il centrodestra”, conclude D'Ambrosio Lettieri.
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