Lele Mora si racconta in un libro ''La mia verità''

MILANO. Quest'oggi presso Il Circolo della stampa di Milano, è stato presentato il libro “LELE MORA, LA MIA VERITÀ”, scritto con Matteo Menetti edito da Larus Editore. Il libro, già disponibile in tutte le librerie, autogrill ed edicole, racconta i 407 giorni in carcere di Lele Mora, dal momento dell’arresto a quello della scarcerazione. Il libro si apre con una lettera che la figlia Diana ha deciso di scrivere al padre, è un diario in cui Lele Mora decide di raccontarsi senza nascondersi, svelando i suoi stati d’animo dal momento dell’arresto a quello della scarcerazione. Parla del rapporto ritrovato con i figli passando riflettendo su chi era stato e cosa sarebbe successo una volta libero. Dedica parte del racconto agli ex compagni detenuti e ai suo “Angeli Custodi”, ovvero la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Opera. Il libro è composto da 10 capitoli, il costo è 14,90 euro e una parte del ricavato sarà devoluto alla Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Opera. IL LIBRO: Da Vallettopoli al crollo. E’ il 20 giugno 2011 quando Lele Mora apprende dalla televisione di essere stato posto sotto arresto. Da quel giorno la vita per come l’aveva vissuta cambiò per sempre. “LELE MORA, LA MIA VERITA’” racconta dei 407 giorni di carcere di uno tra i talent scout più discussi e potenti di sempre. Un diario dell’abisso, in cui LELE MORA decide di non nascondersi: il rapporto ritrovato con i figli, la rabbia verso chi considerava amico, ma che invece lo ha abbandonato; la delusione per le lettere feroci ricevute da Emilio Fede, o per l’assenza di Alfonso Signorini, compagno fraterno – eppur sembrava – di una vita. Ma anche il racconto di una caduta libera dentro se stesso e della necessità di stravolgere completamente le proprie priorità. Una caduta libera talmente veloce da condurlo a perdere oltre cinquanta chili, tentare un suicidio e annullare se stesso dentro una cella di due metri per tre, che nel tempo chiamò il Guscio. Un uomo che ha superato i propri confini e che attraverso questo libro fa un passo avanti: rivelare al mondo chi è veramente, cosa ha vissuto durante la sua detenzione e quanto sia stata importanti, in questa vita sospesa, la presenza dei suoi “Angeli custodi”, gli agenti di Polizia penitenziaria del reparto Nuovi Giunti della Casa Circondariale di Opera.

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