LECCE. L’assessore all’Urbanistica Severo Martini spiega il percorso seguito dall’Amministrazione Comunale per la redazione del Pug (Piano Urbanistico Generale): “La partecipazione è "indispensabile", diviene metodologia fondante delle idee progettuali con l'obiettivo che il nuovo PUG possa divenire una vera e propria opera collettiva”.
Il workshop interno al Comune di Lecce, legato alla fase strutturale del nuovo Pug, ha delineato le strategie operative dei prossimi mesi, mettendo a sistema l'intero organico che si appresta - insieme a tutti i soggetti attivi all'interno della città - a stilare un nuovo piano urbanistico sperimentale, figlio dei reali bisogni dei cittadini e delle esigenze architettoniche, urbanistiche, ambientali e paesaggistiche del nostro territorio.
“L'idea innovativa – afferma l’assessore all’Urbanistica del Comune di Lecce, Severo Martini - di passare da un regime dei suoli a un regime dei sensi sta proprio in questo, in un approccio del tutto nuovo alla materia urbanistica, in cui non si interverrà in maniera ‘generalistica’ sui vuoti del perimetro urbano, ma dove lo sviluppo della città si fonde su strategie che puntano a misurare obiettivi di qualità della vita, dove tutti i sensi vengano appagati”.
Nell'ambito dell'incontro tenutosi nella sede dell'Ordine degli Architetti di Lecce lo scorso 6 febbraio - nel quale il sindaco Paolo Perrone, l'assessore Severo Martini, il dirigente Luigi Maniglio, i professori Mosè Ricci e Giovanni Zurlini hanno chiarito alcuni quesiti sul Documento Preliminare Programmatico (DPP) posti dall'Ordine - sono state illustrate le strategie operative che il piano desidera perseguire nel prossimi mesi.
“La partecipazione - spiega l’assessore all’Urbanistica, Severo Martini - è ‘indispensabile’, diviene metodologia fondante delle idee progettuali: ci siamo posti l’obiettivo di trasformare il nuovo Pug in una vera e propria opera collettiva”.
Il gruppo di lavoro, coadiuvato dal professor Mosè Ricci, si è riunito negli uffici del Settore Pianificazione e Sviluppo del territorio il giorno seguente iniziando a strutturare le idee progettuali e a stabilire le tattiche operative successive.
Il percorso partecipativo prevede la realizzazione di conferenze pubbliche tematiche relativa ai 5 temi strategici che il DPP ha ampiamente definito come obiettivi di piano. Gli incontri avranno un calendario con frequenza mensile, anticipati da un bando pubblico che - sull'esempio della filosofia americana dello "Yes We Can" - permette ad ogni cittadino, associazione, professionista o attore, di presentare un progetto (con riferimento all'area tematica scelta), che risponda pienamente alle esigenze del nuovo piano. Tale progetto dovrà essere autofinanziato e rispondere ad un bando pubblico e a determinati criteri progettuali e andrà a "modellare" il nuovo Pug progettuale.
Il primo workshop tematico riguarderà il Parco delle Marine. “L'idea che il gruppo di lavoro vorrebbe portare avanti - sottolinea l’assessore Martini - è quella di trasformare il collegamento viario esistente, che connette tutte le marine, in un' infrastruttura paesaggistica. Un paesaggio naturalistico capace di compensare le criticità esistenti e un paesaggio costiero capace di riscoprire la natura selvaggia dei luoghi, mettendone in luce le sue inesplorate peculiarità”..
“L'intenzione – aggiunge Martini - è quella di sviluppare delle infrastrutture che favoriscano la vocazione al turismo sportivo, culturale, naturalistico ed enogastronomico del territorio, così da avvicinare gli abitanti leccesi alle proprie marine. Si devono ricercare delle soluzioni progettuali tali da mettere in relazione la macchia mediterranea alla risorsa capillare del sistema idrogeomorfologico”.
“Il pensiero del Pug – conclude l’assessore Martini - è in primo luogo un pensiero culturale. Per ogni tema il team di progettazione articolerà un'ipotesi urbanistica e una narrativo-strutturale in accordo con le visioni che individuano la città di Lecce come possibile Capitale della Cultura nel 2019. All'interno delle aree tematiche daremo luogo a percorsi culturali tessendo insieme ai cittadini nuove declinazioni e nuovi significati in modo da valorizzare la nostra intera cultura”.