Ospedale Trani, Ventola: Regione continua a non ascoltarci


TRANI. «La Regione Puglia continua a non ascoltarci? Vorrà dire che se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà da Maometto».
Così il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, in occasione della manifestazione organizzata dal comitato spontaneo L328, in difesa dell’ospedale di Trani.

«Se i vertici regionali, dal Presidente Vendola all’Assessore alla Sanità Attollini, continuano ad ignorarci, a non ricevere i nostri rappresentanti istituzionali, a non rendersi conto di persona di quanto quotidianamente denunciamo, vorrà dire che saremo noi a farci sentire in tutte le maniere - afferma Ventola -. E già nel prossimo Consiglio regionale utile, inviterò i Sindaci della Provincia, gli Assessori ed i Consiglieri provinciali e comunali, tutti i rappresentanti istituzionali di questo territorio, ad accompagnarmi a Bari per far sentire, come sempre civilmente, il nostro grido di dolore ai vertici regionali pugliesi. Chiederemo, anzi pretenderemo, delle spiegazioni che non potranno esimersi dal darci».

Dopo aver partecipato alla catena umana in difesa del nosocomio tranese, il Presidente della Provincia non è voluto mancare anche questa mattina, quando i cittadini del comitato spontaneo L328 hanno deciso di occupare l’Ospedale “San Nicola Pellegrino”.

«Ringrazio quei cittadini tranesi che, sulla scorta di quanto avvenuto a Canosa con il comitato B619, hanno deciso di dedicare tempo ed energie per il bene della propria città, rivendicando un diritto sacrosanto come quello della salute - ha spiegato il Presidente Ventola -. Iniziative come queste devono lanciare un segnale preciso: il nostro territorio è stanco di continuare ad essere bistrattato. Mi sento particolarmente vicino alla comunità tranese, con la quale mi congratulo per aver organizzato una manifestazione di vera democrazia partecipata, all’insegna del senso civico, del rispetto e dell’educazione».

Il Presidente della Provincia ha poi rilanciato: «Il decreto Balduzzi prevede un minimo di 3 posti letto per ogni mille abitanti e nella nostra Provincia ve ne sono appena 1,6. Perché non viene rispettato? Perché si chiudono gli ospedali di Minervino, Spinazzola, Canosa e Trani, sottraendo servizi ai cittadini, mentre quando si hanno a disposizione i fondi Cipe si realizzano nuove strutture a Taranto e Monopoli-Fasano? Siamo stanchi di donare il sangue ad altri: il nostro territorio merita rispetto».

Il Presidente Ventola ha poi concluso: «ospedali chiusi, diritto alla salute negato, nascita di comitati spontanei di protesta in diverse città, Sindaci che non vengono ricevuti: sono tutti sintomi di una situazione drammatica per la quale forse è giunto il momento che qualcuno si assuma la propria responsabilità».

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