Pugliese scrive a Introna: “Oltre alle vittime dei nazisti vanno ricordati e commemorati anche i morti delle foibe”

BARI. “Le tragedie della seconda guerra mondiale sono uguali ad ogni latitudine e sotto ogni bandiera”: è quanto sostiene il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, che ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna.

Il riferimento è alla scelta di commemorare il prossimo 7 febbraio con la Giornata della Memoria, la tragedia consumatasi nei campi di concentramento nazisti, ma di non fare nulla per commemorare tre giorni dopo (il 10 febbraio) la Giornata del Ricordo, che onora la memoria delle circa diecimila persone che tra il 1943 ed il 1945 vennero torturate ed uccise nelle foibe carsiche dai comunisti jugoslavi di Tito.

Pugliese ricorda che “è una legge dello Stato, la 92 del30 marzo ’94 ad istituirla” e che “la Puglia fu meta di quella migrazione: Bari, Altamura, Brindisi, Taranto ed altre località furono punti di riferimento talmente importanti che gran parte di quegli esuli decisero di stabilirsi definitivamente nella nostra terra. Sono famiglie che hanno trovato accoglienza e che hanno avuto la possibilità di voltare pagina, diventano pugliesi a tutti gli effetti, ma senza mai dimenticare le proprie radici”.

Nell’invitare il Consiglio regionale a restituire “pari dignità” alle vittime di ogni tragedia, il segretario della Uil chiede al presidente Introna se non ritenga “doveroso custodire, valorizzare e tramandare alle future generazioni la storia, l’identità e la cultura, di Fiumani, Istriani e Dalmati di carattere italiano”.
Definendo la tragedia delle foibe “una delle pagine più nere della storia del XX secolo”, Pugliese conclude ricordando che “la Puglia, terra di accoglienza per consolidata tradizione, non può trattare da “vittime di serie B” coloro che sono stati trucidati nelle foibe carsiche dai comunisti jugoslavi di Tito. Ed ecco perché ci aspettiamo che il Consiglio regionale faccia la sua parte per spiegare ai nostri giovani cosa accadde in quegli anni terribili in cui il male e la crudeltà non hanno avuto bandiera”.

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