Bari dice no al femminicidio mettendoci la faccia

Nicola Zuccaro. Dall'inizio del 2013 diciannove donne sono state uccise mentre il 93 % ha subìto delle violenze senza denunciarle. Sono dati allarmanti sulla base dei quali, in occasione della Festa della Donna, il Comune di Bari dirà no al femminicidio e lo farà "mettendoci la faccia", dando così il via alla campagna di sensibilizzazione contro questo fenomeno mortale realizzata con le Associazioni Un desiderio comune e Giraffa Onlus.

Quest'ultima, presieduta da Maria Pia Vigilante, è l'originale promotrice di un'iniziativa che, nata sul web con la scritta "Ci metto la faccia", si è immediatamente trasferita sui cartelloni stradali grazie al sostegno dell'Assessorato al Welfare del Comune di Bari elogiato dalla stessa Presidentessa per essersi adoperato molto in quest'opera di sensibilizzazione malgrado il fatto che la piaga femminicida resti ancora nascosta all'opinione pubblica.

E, per fare in modo che la stessa esca allo scoperto, sarà necessario - secondo Maria Pia Vigilante - che si convochi un tavolo istituzionale permanente per debellare un fenomeno che, come gli fa eco Ludovico Abbaticchio, è l'espressione di un disagio sociale.

L'Assessore Comunale al Welfare, nel sottolineare che questa iniziativa rientra nel corposo piano di tutela della salute pubblica per la donna e supportato dal recente varo della Comunale sul benessere di quest'ultima, sollecita la Regione Puglia ad adottare, in tempio brevi, un piano socio-sanitario regionale funzionale anche per la tutela del gentil sesso.

In attesa di una risposta da parte dell'Ente Regionale - afferma Abbaticchio - il Comune di Bari proseguirà sulla strada sopramenzionata "mettendoci la faccia" anche per moltiplicare la presenza nel capoluogo dei Centri Anti-violenza. Bari attualmente ne ha solo uno. Troppo poco per una delle Città ritenute demograficamente più grandi dell'Italia Meridionale.

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