Dalla notte ai Musei ai giorni per i Musei

Giuseppe Massari. Notte ai Musei, terza passeggiata di ricognizione nel patrimonio artistico e monumentale. Ci risiamo. Si riprende il cammino interrotto. Domani, presso la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, presentazione progetto esecutivo del “Sistema dei musei”. Interverranno: Agostino Giglio, Presidente Fondazione; Alesio Valente, Sindaco di Gravina; Valerio Olmeda, Franco Rondelli, Studio Allestimenti Museali Pentagono sas Bologna; Angela Barbanente, Assessore regionale alla Qualità del Territorio; Laura Marchetti, Assessore alle Espressività Artistiche e Culturali. Alle ore 21.00, visita guidata al cantiere in allestimento, presso la rinnovata sede del Museo Archeologico (ex Seminario), piazza Benedetto XIII. Si fa sul serio per la riapertura del Museo archeologico? Crediamo di si. Non solo per la tenacia e la caparbietà che ha messo l’assessore Laura Marchetti, quanto anche per la presenza, domenica, della ditta che si è aggiudicata la gara per allestire i nuovi vani museali. Questa presenza è la prova che si fa sul serio, dopo anni di completo silenzio. Dopo anni in cui la rinata e rammodernata struttura dell’ex seminario è stata chiusa per lavori di consolidamento, di adattamento alle nuove leggi in materia di sicurezza; di ristrutturazione, riaprirà, tornando fruibile per i visitatori, per i tanti turisti assetati di conoscere, di sapere, di apprezzare la storia della nostra città con le sue civiltà, chiese rupestri ed insediamenti archeologici.

Le gloriose Sivium e Sidion torneranno a risplendere; torneranno a mettere in mostra i loro gioielli, quelli che furono estratti dalla necropoli del Padreterno, ma da tutta l’intera area archeologica di Botromagno. Era il settembre del 1997 quando, per la prima volta, dopo anni di attesa, di paziente e certosino lavoro di scavi, di intere campagne di scavi, di studi, di pubblicazioni, soprattutto da parte di inglesi, canadesi e tunisini, fu aperto, tra resistenze, diffidenze e scetticismi, il Museo archeologico di Gravina. D’ora in poi, la città continuare o riprenderà a sognare, a farsi più bella, più elegante, più accogliente, speriamo, perché questo, secondo l’assessore Laura Marchetti “ è solo l’inizio di un lungo percorso, di un cammino che non potrà più interrompersi o essere fermato dalle pastoie burocratiche dell’indifferenza e del menefreghismo.

Gravina avrà i suoi musei, ma soprattutto quello dell’acqua e della pietra, in quell’unicum ideale della gravina di Gravina con la sua riccatissima zona archeologica. Si riprende un cammino interrotto, continua la Marchetti. Si riprende il cammino ipotizzato dal comitato scientifico nell’ambito della positività del progetto Sidin; un progetto che vide coinvolti studiosi d’Italia e del mondo, riversati sul nostro territorio per studiarlo sotto tutti gli aspetti scientifici, storici, geomorfologici, antropologici, culturali, artistici, archeologici ed architettonici. Una stagione di speranze a cui partecipò con interesse e competenza l’architetto Pietro Laureano, consulente Unesco, pietra miliare nel campo dell’archeologia, che torna a Gravina dopo anni di distacco ma non di disinteresse per questa città, se è vero, come è vero, che egli si prodigò e si prodigherà per far ricevere alla nostra città, per quanto riguarda i siti rupestri, il nostro canyon, il riconoscimento Unesco.

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