BARI. Il consigliere regionale Francesco Damone ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Nichi Vendola e all’assessore alle Opere Pubbliche Giovanni Giannini sulla gestione degli appalti da parte delle strutture regionali.
Il consigliere Damone denuncia che tra le varie forme adottate dalla pubblica amministrazione, l’attribuzione di appalti a progetto è quella “caratterizzata dalla forte discrezionalità dei dirigenti” e che “offre alla tecnostruttura il più ampio arbitrio nell’attribuzione di progetti con aggiudicazione ad libidum, per favorire imprese amiche con tutti i risvolti che una procedura simile può produrre ad ogni livello”.
Damone chiede pertanto di disciplinare in maniera corretta e trasparente la metodologia di gara, predisponendo un regolamento nel quale si preveda il controllo dell’attività della struttura tecnica da parte degli esponenti politici, affinché nella gestione delle gare non si favoriscano interessi particolari.
Il consigliere suggerisce inoltre di cancellare la procedura della gara a progetto che “genera contenziosi molto onerosi per la Pubblica Amministrazione” e ribadisce la necessità che la classe politica controlli, vigili e determini indirizzi chiari e trasparenti.
Il consigliere Damone denuncia che tra le varie forme adottate dalla pubblica amministrazione, l’attribuzione di appalti a progetto è quella “caratterizzata dalla forte discrezionalità dei dirigenti” e che “offre alla tecnostruttura il più ampio arbitrio nell’attribuzione di progetti con aggiudicazione ad libidum, per favorire imprese amiche con tutti i risvolti che una procedura simile può produrre ad ogni livello”.
Damone chiede pertanto di disciplinare in maniera corretta e trasparente la metodologia di gara, predisponendo un regolamento nel quale si preveda il controllo dell’attività della struttura tecnica da parte degli esponenti politici, affinché nella gestione delle gare non si favoriscano interessi particolari.
Il consigliere suggerisce inoltre di cancellare la procedura della gara a progetto che “genera contenziosi molto onerosi per la Pubblica Amministrazione” e ribadisce la necessità che la classe politica controlli, vigili e determini indirizzi chiari e trasparenti.