Andrea Stano. E’ approdato finalmente nelle sale “Il lato positivo”, il nuovo film di David O. Russell, regista dello splendido “The Fighter”. La pellicola arriva in Italia leggermente in ritardo, a stagione cinematografica ormai conclusa, persino dopo la premiazione degli Oscar per cui “Il lato positivo” competeva in ben 8 categorie, praticamente quelle più rilevanti (regia, sceneggiatura e attori, tutti e quattro i principali membri del cast).
Ebbene, cominciamo col dire che il film, trionfante ai Satellite Award, al Toronto International Film Festival e ai premi Bafta, è una commedia delicatissima, farcita di tenerezza e intermezzi davvero spassosi nonostante la trama affronti una tematica non certo convenzionale; l’instabilità mentale.
Pat Solitano, interpretato da Bradley Cooper (“Una notte da leoni”, “Limitless”) è un ragazzo in terapia, affetto da bipolarismo, che viene riportato a casa dai suoi genitori, Jacky Weaver ed un immenso Rober De Niro, che presta il volto ad un padre bizzarro, scaramantico all’ennesima potenza, ora allibratore ed accanito scommettitore dopo aver perso il posto di lavoro.
Pat, ex insegnante di storia, è ancora innamorato di sua moglie dalla quale deve tenersi distante per via di un’ingiunzione, scaturita dopo aver picchiato l’amante, il primo di una lunga serie di scatti violenti che lo hanno condotto in cura. Non proprio patito dei medicinali, Pat cercherà di mettersi in sesto per recuperare e ricucire i rapporti con la moglie, e risolvere da solo i propri problemi trovando proprio il lato positivo delle cose e ci riuscirà grazie all’incontro con Tiffany, conturbante e disturbata giovane ragazza, vedova con recenti trascorsi da ninfomane, impersonata da Jennifer Lawrence (“Hunger Games”, “Mr. Beaver”) che con questa impeccabile interpretazione si è aggiudicata l’oscar come miglior attrice protagonista. Trai due nascerà subito un’intesa, oltre che una delle più affascinanti ed azzeccate coppie del cinema contemporaneo. Lei aiuterà Pat a ritrovare se stesso e la moglie, lui verrà incontro a Tiffany partecipando assieme a lei ad una gara di ballo.
Nonostante un finale melenso ed eccessivamente romantico, tipico delle commedie americane di genere, il film, oltre ad essere estremamente divertente, offre spunti interessanti sulle problematiche mentali e i rapporti padre-figlio ed è sorretto da una sceneggiatura coi fiocchi, capace di tenere incollato lo spettatore per tutti i 122 minuti della pellicola.
La riuscita del film non risiede esclusivamente sul soggetto e sui dialoghi pimpanti ed originali (che palesano tutta la bravura e competenza degli sceneggiatori americani, è d’uopo un omaggio allo stesso Russell, autore del film e non solo regista) ma deve molto anche alla grandiosità del cast. Cooper brilla come non mai e risulta davvero convincente come giovane schizzato, la Lawrence è perfetta, sembra aver ricamato il ruolo su se stessa per quanto riesca ad immedesimarsi perfettamente al personaggio. Infine c’è De Niro ed è davvero un piacere che un signore di 70 anni, uno dei più grandi attori di sempre, riesca ancora una volta a sorprenderci dimostrando tutto il suo valore, qualora ce ne fosse ancora bisogno.
Tecnicamente “Il lato positivo” è ben costruito oltre che scritto egregiamente. Alcune delle uscite illogiche o particolari, trovano risposte nel prosieguo del film ricomponendo tutti i pezzi punto per punto.
Sia chiaro, si tratta sempre di una commedia quindi chi cercherà risposte esistenziali nel film rimarrà di certo deluso, ma del resto, l’obiettivo non è senz’altro questo. Russell argomenta una storia d’amore, sopra le righe e stravagante, visto il coinvolgimento di due persone affette da disturbi psichici, senza mai sprofondare, però, nel ridicolo o, peggio ancora, nell’oltraggio nei confronti dei più sensibili. Quel che è certo è che la categoria di commedia è più confacente ad un film di questa caratura che non a qualche volgare e dissacrante film spazzatura che periodicamente il cinema americano ricicla e tira fuori dal cilindro.
Voto 7.5
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Cultura e Spettacoli