M5s, intesa con Pd: convention grillina 'in fermento'. No a 'marcia' su Roma



L'assemblea dei neoeletti M5s ha bocciato a maggioranza, per alzata di mano, l'ipotesi di una 'marcia' dei parlamentari a Roma per venerdi' prossimo in occasione della prima seduta del nuovo Parlamento.
Secondo quanto viene riferito, la proposta e' stata avanzata dal deputato Alessandro Di Battista e prevedeva una "passeggiata di accompagnamento, con famiglie e bambini, da piazza del Popolo fino a Palazzo Madama". Ma la proposta e' stata respinta. Contrario in primis il capogruppo in pectore al Senato, Vito Crimi.

Si continua intanto a discutere all'interno del movimento sulla possibilita' di un'alleanza con il Pd. Secondo quanto si apprende, durante l'incontro dei neoparlamentari grillini, una minoranza ha avanzato questa proposta che pero' non e' stata ne' discussa ne' votata.

Sull'ipotesi di un referendum tra gli attivisti a 5 stelle per un'alleanza con il Pd, "il Movimento e' in fermento da giorni". Lo ha detto Ivan Catalano, deputato grillino, rispondendo ai giornalisti prima della riunione dei parlamentari. "Si puo' fare tutto - ha aggiunto - non ci sono vincoli". "Un governo va fatto senno' non va avanti il paese. Qualcuno prendera' la decisione di farlo e lo si fara'".

Secondo Catalano pero' "c'e' tempo per discutere. E' inutile fare pressioni, aumentare la tensione non serve a nulla". Il Movimento 5 stelle fara' opposizione? "Noi manterremo la nostra linea - ha risposto - nessuna ha la palla di cristallo..".

"SE FIDUCIA A PARTITI MI RITIRO DA POLITICA" - "Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica": lo afferma Beppe Grillo su Twitter.

''Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S''. Cosi' il futuro capogruppo M5s al Senato Vito Crimi spiega la posizione del Movimento al momento delle consultazioni con il Capo dello Stato, tornando a smentire possibilita' di alleanze. ''Non c'e' stata una persona che si e' alzata per sollevare la questione'', ha sottolineato il capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, in conferenza stampa, alla domanda se sia stata avanzata la richiesta di un referendum su un'ipotesi di intesa tra M5S e Pd. ''Noi non facciamo accordi di questo tipo, proporremo e voteremo il nostro candidato ma non facciamo accordi per ottenere qualcosa in cambio di qualcos'altro. Non leggiamo appelli ma l'appello lo abbiamo fatto noi dicendo prima delle elezioni di votare M5S". Così Vito Crimi risponde in conferenza stampa agli appelli di intellettuali, da ultimo quello di Michele Serra, per un governo Pd-M5s.

La senatrice del Pd Laura Puppato
PUPPATO, UN BLOG PER INTESA - Un blog comune a cui affidare il dialogo tra Partito democratico e Movimento 5 stelle per trovare l'intesa e "una fiducia a tempo, per un anno", non necessariamente sugli otto punti proposti da Bersani, per costruire un governo programmatico. E' la proposta lanciata da dalla neo senatrice del Pd, Laura Puppato, in un'intervista al 'Corriere del Veneto'. La senatrice, indicata da alcuni come una delle mediatrici tra Pd e M5s in vista delle prossime scadenze istituzionali, afferma: "Apriamo un blog. Costruiamo una piattaforma virtuale su cui Pd e Movimento 5 stelle - afferma Puppato - possano dialogare mettendo in comune le loro esperienze e le loro competenze. Con tre livelli: obiettivi, tempi per realizzarlo, finanziamenti".

ANCHE IN GERMANIA 'EFFETTO GRILLO' - L'effetto Grillo rischia di contagiare la Germania, dove un elettore su quattro sarebbe disposto a votare per un partito antieuro. Un sondaggio dell'Istituto Emnid rivela infatti che il 26% dell'elettorato sarebbe pronto a votare una formazione politica che si presentasse alle elezioni per la Cancelleria del 22 settembre con questo programma. Il presidente di Emnid, Klaus-Peter Schoeppner, spiega che "si tratta di una percentuale relativamente alta, che indica l'esistenza di un probabile potenziale per un nuovo partito di protesta". Particolarmente critici nei confronti dell'euro si mostrano gli elettori di eta' compresa tra 40 e 49 anni, il 40% dei quali voterebbe un partito che avesse come scopo l'abolizione dell'euro.

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