Marò, tensioni in India. "Se non tornano conseguenze in relazioni con Italia"


NEW DELHI. Forti tensioni si sono registrati oggi alla Camera dei deputati indiani dove l'opposizione di centro-destra del Bjp sta sollecitando un dibattito immediato sulla decisione italiana di trattenere i maro'. La presidenza della Camera ha comunicato che il governo guidato dal partito del Congresso ''e' disponibile'' alla discussione, ma vuole prima che sia discusso il testo della nuova legge sulla violenza contro le donne.

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Se le autorita' italiane ''non manterranno la parola'', rifiutando di far tornare e i due maro' in India per essere processati, ''ci saranno conseguenze nelle nostre relazioni con l'Italia''. Lo afferma su twitter il premier indiano, Manmohan Singh. Il primo ministro ha chiesto unita' in Parlamento, affermando che continuera' a lavorare ''attraverso i canali diplomatici''. Singh ricorda di avere ''sollecitato le autorita' italiane a rispettare le decisioni della Corte Suprema''.

Il ministro Giulio Terzi
TERZI, MOTIVI GIURIDICAMENTE SOLIDI - 'Abbiamo molti motivi giuridicamente solidi per procedere nella direzione intrapresa: l'arbitrato internazionale'. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi a Tel Aviv. 'Tutto quello che il Governo indiano deve sapere sui nostri motivi, lo conosce ampiamente, cosi' come molti nostri partner'. Terzi ha conversato con i giornalisti giunto alla conferenza in corso ad Herzlyia. Ad accoglierlo il presidente del convegno Danny Rothschild, direttore dell'Istituto per la politica e la strategia.