Napoli, in fiamme Citta' della Scienza


NAPOLI. Città della Scienza di Napoli in fiamme, ed è un pò il simbolo di una città dannata che brucia ogni speranza di rinascita.

Il lunedi', durante i mesi invernali, la struttura e' chiusa al pubblico e quindi per ora si ritiene che il rogo non abbia coinvolto persone. L'opera di spegnimento è stata lunga e difficile per i vigili del fuoco.

I danni invece sono ingentissimi: restano solo i muri perimetrali mentre l'interno dei padiglioni è devastato. Il fronte del fuoco si è esteso per oltre un centinaio di metri ed è stato spento da decine di vigili del fuoco dopo ore di lavoro. Solo un edificio è stato risparmiato dalle fiamme.

Il fronte del fuoco e' lungo piu' di un centinaio di metri, e dal rogo si e' alzato una colonna di fumo visibile da buona parte della citta'. Sul posto decine di vigili del fuoco, con le forze dell'ordine che hanno chiuso al traffico via Coroglio, di fronte al mare di Bagnoli, dove sorgeva la struttura. Dei numerosi padiglioni che componevano lo 'science center' solo uno e' stato risparmiato dalle fiamme. Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell'incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili.

E cosi' in pochi minuti e' andato in fumo un polo - nato dall'intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis - che in una dozzina d'anni aveva guadagnato consensi e credibilita', non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.

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