ROMA. Con la crisi è addio anche al pranzo completo che per quasi un italiano su tre (32%) si riduce esclusivamente a un piatto di pasta che sazia di piu' e costa di meno. Emerge da un sondaggio on line condotto su www.coldiretti.it. Solo il 18% dichiara di fare quotidianamente un pranzo completo con primo, secondo, contorno e dolce o frutto. "All'opposto invece - sottolinea Coldiretti - il 9% mangia solo un frutto o uno yogurt o un gelato mentre il 4% addirittura niente. L'abbandono del pranzo completo e' confermato dal 24% di italiani che si limita a consumare un secondo accompagnato da contorno e dal 9% che preferisce un panino, un pezzo di pizza o un tramezzino.
In Italia sono stati consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi e in controtendenza rispetto al calo generalizzato degli alimentari nel 2012 gli acquisti di pasta delle famiglie sono aumentati in quantita' dell'1,1%, secondo Ismea-Gfk-Eurisko.
L'aumento e' stato accompagnato da una qualificazione della spesa con il boom nel 2012 della vendita sul mercato della pasta piu' artigianale ottenuta con grano al 100% italiano, anche nell'ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana della Coldiretti. L'Italia ha cosi' il primato mondiale nel consumo di pasta che ha raggiunto attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.
"Con la crisi si assiste - sostiene Coldiretti - a un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani che tendono a frammentare durante il giorno la propria alimentazione, che in passato vedeva il pranzo e la cena come protagonisti indiscussi".
In Italia sono stati consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi e in controtendenza rispetto al calo generalizzato degli alimentari nel 2012 gli acquisti di pasta delle famiglie sono aumentati in quantita' dell'1,1%, secondo Ismea-Gfk-Eurisko.
L'aumento e' stato accompagnato da una qualificazione della spesa con il boom nel 2012 della vendita sul mercato della pasta piu' artigianale ottenuta con grano al 100% italiano, anche nell'ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana della Coldiretti. L'Italia ha cosi' il primato mondiale nel consumo di pasta che ha raggiunto attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.
"Con la crisi si assiste - sostiene Coldiretti - a un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani che tendono a frammentare durante il giorno la propria alimentazione, che in passato vedeva il pranzo e la cena come protagonisti indiscussi".
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Economia