"Restivo un serpente, deve marcire in cella"


POTENZA. E' iniziato il processo d'appello a carico di Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l'assassinio di Elisa Claps, uccisa 16 anni fa. Per la prima volta in Italia, Restivo e' entrato in Aula scortato dalla Polizia penitenziaria. Jeans e maglioncino azzurro, e' apparso tranquillo quando ha incontrato i suoi legali, gli avvocati Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli Contro di lui "ci sono prove schiaccianti", ha assicurato Giuliana Scarpetta, avvocato della famiglia Claps. Per il legale, per quell'omicidio, Restivo ha messo "piu' firme, una e' il taglio dei capelli"; oltre al Dna, che conferma "tutto il corredo probatorio". Scarpetta si e' detta "ansiosa" di vedere Restivo perche' "ho tante domande da fargli. Vorrei che dicesse la verita' su tutto. Soprattutto sulle coperture. Perche' sull'omicidio e le modalita' e' tutto fin troppo chiaro, non c'e' piu' nulla da chiarire. Ci deve dare nomi e cognomi di chi l'ha coperto".

"Glielo messa a posta la foto di fronte e lui l'ha guardata con la coda dell'occhio", ha spiegato. "Io speravo di incontrare i genitori di Danilo - ha ammesso la mamma di Elisa Filomena Iemma - ma non li ho visti e non mi hanno mai contattata. Dopo due anni volevo vedere il mostro, il serpente che hanno concepito". La madre di Elisa e' determinata a seguire fino in fondo anche il processo d'appello per l'omicidio di Elisa Claps e assicura che alla fine chiedera' a Restivo di incontrarlo. "Gli chiedero' di incontrarci a quattr'occhi - dice - io sono un moscerino, lui un gigante. Io non ho paura di lui che si dice innocente. Deve marcire in carcere".