BARI. "Quest’anno, come pronosticato, i pensionamenti del personale della scuola in provincia di Bari toccheranno un picco negativo, mai registrato prima. Tra tutti i profili (ausiliari, tecnici e amministrativi) del personale ATA rientranti nell’organico dell’Ambito Territoriale di Bari (intera provincia i Bari e quasi tutta BAT), hanno presentato domanda di pensionamento soltanto in 81, mentre 308 sono i docenti aspiranti a pensione di tutti gli ordini di scuola". Così in una nota la FLC Cgil Bari.
"Si tratta, precisiamo, - prosegue la nota - delle istanze di cessazione che, ad una verifica più approfondita, potrebbero ulteriormente ridursi.
Se si pensa che i pensionamenti effettivi l’anno scorso sono stati più del doppio e due anni fa più del triplo di quelli attuali, si può intuire quale impatto devastante abbia provocato e provocherà la riforma Fornero sulla qualità del servizio scolastico e sul turn over del personale scolastico.
I posti liberati dai pensionamenti, infatti, sono utilizzati dall’Amministrazione scolastica per permettere la mobilità del personale docente e ATA della scuola. Una così drastica riduzione delle cessazioni, unita al sostanziale stallo delle iscrizioni degli alunni e ad organici ormai ridotti all’osso, si ripercuoterà negativamente sulle opportunità di trasferimento dei lavoratori (specie di quanti tenteranno di rientrare a Bari da altre province) e sulle possibilità di lavoro.
Infatti, - spiega ancora la nota - tutti i posti rimasti liberi dopo i trasferimenti (che i docenti potranno chiedere fino al 9 aprile) vengono impiegati per le assunzioni in ruolo e per le nomine annuali. Una riduzione così drastica dei pensionamenti non solo produce un corpo docenti più anziano - con buona pace della qualità del servizio e del ringiovanimento della classe docente, retoricamente sbandierato dagli ultimi ministri, ma smentito dai fatti – ma riduce sensibilmente anche le occasioni di lavoro dei giovani precari.
Dal canto suo la FLC CGIL di Bari continuerà a rivendicare il diritto al pensionamento di tutti i lavoratori “quota 96” anche proseguendo le 40 vertenze in atto presso i tribunali di Bari e Trani e ad esigere una modifica delle disposizioni previdenziali e contrattuali che garantiscano la tutela dei lavoratori a fine carriera, la qualità del servizio e le opportunità di lavoro per i giovani precari", conclude la nota della FLC Cgil.
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