BARI. “Forse abbiamo capito perché il Collega Romano si vede sempre sbarrata l’agognata porta dell’Assessorato alla Sanità.
Non poteva essere altrimenti, se ignora perfino che la desertificazione della Sanità pugliese di cui al Piano di Rientro non deriva da inesistenti ritorsioni del Governo-Berlusconi, ma dalle reiterate violazioni ad opera del governo-Vendola del ‘patto di stabilità’ e da una legge del governo-Prodi che consente in tal caso di recuperare le risorse perdute attraverso tale piano.
Tant’è che Vendola e compagni implorarono in ginocchio, ad onta della scadenza dei termini, l’autorizzazione all’adozione del piano stesso, pena, come ebbe a dire pubblicamente Pelillo, il ‘default’ della nostra Regione.
Non può non far sorridere poi l’accusa che Romano ci rivolge di eccessiva accondiscendenza da parte nostra nei confronti del Governo-Vendola, visti gli schiaffi che il suo Partito continua a prendere non mancando mai di porgere evangelicamente l’altra guancia.
Voti intanto il PD la nostra mozione sul numero degli assessori, totalmente coincidente peraltro con la posizione assunta dal Gruppo che oggi Romano autorevolmente presiede, e poi talune leggi a firma bipartisan oggi bloccate dal veto ideologico di assessori non eletti, e poi magari anche l’istituzione di una bella Commissione d’indagine sulla gestione delle aziende ‘partecipate’, di cui un brillante sociologo barese come Onofrio Romano, oggi militante proprio nel PD, scrisse essere mere dependances delle ‘fabbriche di Nichi’.
E solo dopo d’allora avrà titolo, avendo dimostrato di esistere non soltanto come protesi inanimata del Governatore, per permettersi di impancarsi a maestrino auto-referenziale della nostra opposizione”.
A riferirlo il consigliere regionale del PDL Pietro Lospinuso.
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